Jude Luciano Mezzetta. LONGITUDINI, Edizioni Ets, 2017, euro 10
Ne so talmente poco di poesia che potrei già smettere di scriverne. Si dice che ognuno scriva qualche cosa di molto intimo e lo tenga nascosto finche prima o poi uscirà, ma io ho vissuto in un quartiere dove mi avrebbero preso in giro tutta la vita se lo avessi fatto, poi un giorno ho intervistato in un programma radiofonico Alda Merini.
All’inizio era sulle sue, poi ha capito che ero innocuo e quando gli ho raccontato che metà della mia famiglia era stata ricoverata in manicomio mi ha sentito come un complice e alla fine della puntata, dedicata tutta al tormento amoroso, levandosi le cuffie mi ha sussurrato: “Dio punisce gli amanti perché è geloso del loro amore…” è stata una vertigine e per un paio d’ore pensavo di sapere tutto sulla poesia.
Luciano, lo scrittore di questa raccolta , è un mio parente, credo un cugino in seconda e una volta, più per cortesia parentale che per interesse culturale, ho assistito ad una sua lettura accompagnato da un gruppo di bravi musicisti jazz. Ne sono rimasto colpito e anche adesso che ho letto queste poesie mi sembra di aver capito qualcosa in più. Rimane pur sempre un mistero come si possa dire tanta roba in una riga o due per uno come me che per argomentare una cosa ha bisogno di un’ora di monologo. Non ci vuole molto per capire che la musa è sua moglie e il gatto di Via Della Repubblica è Luciano stesso, senza la barba bianca stile Hemingway e quella buffa parlata, dove si sentono parole in spezzino mischiate ad un accento americano. In ogni caso credo che un poeta sia anche quello che riesce ad amare il posto dove abita più di quelli che ci sono nati e questo, in Liguria, succede molto spesso.
Caro Luciano, se avessi potuto scegliere tra un ricco zio d’America e un cugino americano di secondo grado forse avrei scelto il primo per una questione di eredità ma sicuramente non avrebbe lasciato poesia così belle.