Istvan Szabo
a cura di Marcello Cella, Elena Pinori (ha collaborato Simonetta Della Croce)
Cinema, televisione e stato
Il cinema e la televisione sono due cose completamente diverse. Prima di tutto, lo schermo del cinema è molto grande, mentre quello della televisione è grande come un francobollo. Probabilmente, in futuro, con lo sviluppo tecnologico, anche lo schermo televisivo sarà molto più grande, comunque, il vero problema è la relazione fra gli spettatori. Se essi sono in una sala cinematografica, in duecento, trecento, mille, sentono i commenti degli altri e respirano insieme le emozioni, ma se sono a casa e vedono la televisione bevendo un caffè o una birra o un Chianti, è come se invitassero a casa loro una persona che sta dentro un programma televisivo. Al cinema, invece ,sei tu ad essere invitato; ti devi vestire, devi uscire, cercare il cinema, comprare il biglietto. E’ diverso. Come pregare da soli a casa propria o in chiesa insieme agli altri. Anche sul piano economico e artistico queste due realtà sono assai diverse. In Ungheria si scontrano spesso, perché sono due centri di potere contrapposti, perciò i loro rapporti non funzionano. È possibile che si incontrino quando si parla di coproduzioni internazionali. Per esempio, con la ZDF, il secondo canale della televisione tedesca, con il canale inglese Channel Four o con la RAI. Io ho realizzato “Mephisto”, che ha addirittura vinto un Oscar e raggiunto il grande pubblico internazionale, in coproduzione con la Germania. Anche i miei due film successivi sono coproduzioni. Il cinema ungherese è perlopiù sovvenzionato dallo Stato, dal Ministero della Cultura. Prima, le sovvenzioni statali erano sufficienti per fare una ventina di lungometraggi l’anno ma ora, a causa dell’inflazione, bastano appena per farne quattordici-quindici. E’ già qualcosa. Ma con le sovvenzioni statali non si può fare un film commerciale, per il grande pubblico. Si può ricercare, si può dire qualcosa di interessante, ma solo per pochi.