Nefandezze a 5 Stelle
C’è un tizio su facebook che ha fatto tempo fa l’elenco di tutti i misfatti del Movimento 5 Stelle, quelli che gridavano onestà e poi hanno fatto peggio di tutti, quelli del cambiamento che ha cambiato tutto in peggio, mettendo questo fragile Paese chiamato Italia in una situazione pericolante.
Non ho simpatie per i 5S, non ho simpatie per Beppe Grillo, non ne ho mai avute. Ho scritto spesso su di loro mettendo in evidenza le loro aberrazioni “ideologiche”. Tuttavia non avevo ancora la percezione completa delle bugie e della doppiezza che questi sciacalli del popolo hanno perpetrato in questi pochi anni.
Ora dovete sapere che quel tizio di cui sopra, che io conosco e risponde al nome di Federico Maestri, aveva cominciato tempo fa a fare un elenco delle regole grilline e delle loro dichiarazioni di principio, mettendoci accanto l’azione concreta della regola infranta. Come si dice: predicare bene e razzolare male. Federico poi aveva postato questo sua tabella su facebook e il prode sindaco di Parma, Pizzarotti se ne è impossessato per uso personale, contro i suoi vecchi “amici” grillini per attaccarli dove più gli fa male. L’ha fatto il Pizzarotti, senza citare l’autore del lavoro, il “Maestri della comparazione”.
Adesso, qui, rendiamo onore a Federico Maestri e a lui restituiamo la paternità di questo certosino lavoro, pubblicando di seguito il suo elenco aggiornato a oggi delle nefandezze a 5 Stelle.
Avanti, verso il baratro…
Nessun indagato nelle istituzioni
Al primo indagato M5S, la regola è sparita.
Nessun condannato nelle istituzioni
In campagna elettorale 2018, Floris chiede a Di Maio se, eventualmente eletto e poi condannato, si dimetterebbe. Di Maio risponde: “C’è reato e reato”. Cioé “no”.
Tutti gli incontri in diretta streaming
Dopo l’elezione di Grasso Presidente del Senato nel 2013, Casaleggio padre passa a prendere gli eletti M5S in autobus e li porta in luogo ignoto per una riunione segreta. Fine streaming.
Ogni carica del M5S sarà eletta dalla base
Presidente, segretario, tesoriere, membri del direttorio e responsabili della comunicazione non eletti.
Candidati per il M5S alle elezioni scelti dalla base
Quando vanno bene alla dirigenza. Quando non vanno bene, si dice “no” e li si cambia (vedi Liguria)
Alleanze in Europa scelte dalla base
Scelta fra 2 alleati con la dirigenza che si schiera apertamente per uno dei due dipingendo l’altro come un alleato sconveniente.
Fuori dall’Euro
Anzi no, rimaniamo nell’Euro. Alla domanda “Lei cosa voterebbe in caso di referendum?”, Laura Castelli, sottosegretaria all’Economia, risponde “Non so”.
Rotazione dei capigruppo in Parlamento
Regola scomparsa
Massimo due mandati, poi a casa, basta coi professionisti della politica
Di fronte alla possibilità di tornare al voto nel 2018, Di Maio dichiara che se ciò dovesse accadere lo si farebbe con la stessa squadra. All’inizio del 2019, nel pieno del caso Diciotti, si parla di revisione delle regole del M5S.
Mai in televisione, la televisione è morta
Favia, Bono e Calise partecipano a In Onda tessendo le lodi del M5S, Fico partecipa alla tribuna elettorale per le regionali in Campania. Favia va da Santoro e difende Grillo a spada tratta. Appena invece parla con un giornalista esprimendo dubbi sulla democrazia interna del M5S, viene espulso. Idem Federica Salsi. Oggi il M5S esige di andare in televisione ma, spesso, senza contraddittorio.
Esame di Diritto Costituzionale per tutte le cariche elettive
I più alti in carica non sono laureati. Sarebbe stato molto bello vedere i M5S alle prese con Diritto Costituzionale.
Mai alleanze con i partiti
Nel 2018 il M5S si allea con la Lega con il veto “no Berlusconi”. Fino all’appena conclusa campagna elettorale, il M5S aveva contestato esplicitamente la Lega definendola complice.
Mai alleanze formate dopo le elezioni
Il governo gialloverde è un’alleanza formatasi dopo le elezioni.
Mai più governi non eletti
Nonostante il M5S insista con la bugia dell’elezione del governo non prevista in Italia, propone a sua volta un presidente del consiglio non candidato a tale carica in campagna elettorale.
Rendicontazione pubblica di rimborsi e restituzioni
Mai stata aggiornata. In campagna elettorale 2018 vengono scoperti alcuni M5S che facevano bonifico per le restituzioni e poi lo ritiravano intascando tutto. Da quel momento, il rendiconto è scomparso del tutto.
Abolizione dell’immunità per i politici
Il M5S vota per salvare Salvini, alleato di governo, dal processo per sequestro di persona.
Niente acquisto degli aerei F-35
Acquisto degli aerei F-35 confermato.
No TAV
Dopo un’apparente conferma, TAV in esame.
No TAP
TAP confermato.
No trivellazioni
Concessioni per le trivellazioni rinnovate.
Niente più fondi alle scuole private
Fondi alle scuole private rinnovati.
Mai più condoni
Condono fiscale chiamato con vari nomignoli (“pace fiscale”, “saldo e stralcio”, ecc.), condono edilizio nascosto nel decreto per il recupero del ponte di Genova dopo il crollo nell’estate 2018.
Chiusura dell’ILVA
ILVA rimane aperta e l’accordo fra impresa, sindacati e lavoratori è quello ottenuto da Carlo Calenda, ministro del Lavoro del precedente governo.
Mai più decreti salvabanche
Viene salvata Banca CARIGE con un decreto copiato parola per parola dal decreto salvabanche del PD.
Fuori i partiti dalla RAI
Foa, giornalista famoso per le fake news e padre di un membro dello staff comunicazione di Salvini, è nominato direttore RAI. Carboni, vicino al M5S, va alla direzione del TG1. Sangiuliano, attivista di estrema destra, ex vicedirettore di Libero, va al TG2. Casarin, vicino alla Lega, va alla TGR. De Santis nominato direttrice di RAI1 e Freccero direttore di RAI2, entrambi cari al M5S.
“Siamo ultimi nella classifica della libertà di stampa” (M5S)
Mettono alla gogna sul blog qualsiasi giornalista scriva o dichiari qualcosa contro il M5S arrivando a introdurre la rubrica “il giornalista del giorno”.
“Si possono trovare 30 miliardi al primo consiglio dei ministri” (Di Maio, sventolando un foglio a fine campagna elettorale 2018)
Mai più avuti segni di quei 30 miliardi, tanto che poi la manovra economica sarà in deficit a costo di gravi tensioni con l’U.E.
“I ministri li nomina il Presidente della Repubblica” (Di Maio dopo l’incarico a Giuseppe Conte)
Appena il presidente Mattarella decide di non nominare Paolo Savona all’Economia, il M5S aizza le piazze chiedendo la sua messa in stato d’accusa per alto tradimento e attentato alla Costituzione.
“A Genova il nuovo ponte entro un anno” (Di Maio e Toninelli)
Impiegano 50 giorni per nominare un commissario, decreto scritto la prima volta sbagliato, riscritto una seconda volta è sbagliato di nuovo.