15 Novembre 2024
Words

La smagliatura italiana

È da tempo partita la smagliatura. La nostra Italia come la guardi e la rigiri fa pena. La più piccola grande potenza del mondo è ridicola, cade a pezzi, ognuno diventa più povero anche se due palanche da parte le ha ancora. Ci leggiamo a vicenda. Ognuno ha il suo specchio incollato all’orecchio. La vita la apre e la conduce l’informazione di vicinato. Sembriamo vivi senza muovere un passo, senza un gesto, un pianto o una risata. Tra poco ci troveremo di nuovo con i numeri in mano. Ci giochiamo l’Europa e alcune città.

Non faccio previsioni catastrofiche. È tardi, non servono. Penso solo che avrei preferito non vedere, che preferirei non sapere. Tornare a sinistra? Cioè ? Preferirei tornare a casa. In via Sant’Agostino dove facevo i compiti in compagnia di un amico, da solo, e aspettavo a sera il rientro prima di mia madre e poi di mio padre. Quella era la casa di sinistra, la condizione di una famiglia di periferia urbana. O studiavi, o ti aspettava il mattone e la carriola. Erano gli anni dopo il disastro della dittatura e della guerra ed era facile per noi. Ognuno all’opra sua intento perché il barcone passa una, due, tre volte ma poi scompare e devi usare quel che ti resta, qualche frase nella testa. Frasi, convinzioni, tratti somatici, ambizione e qualche occasione.

In nome di voi: eccomi. Sono io la sinistra eretta, stentorea, avida, ingorda. L’esito scontato di una rendita di posizione. Vi avverto ci divideremo ancora presto in due e in successive porzioni di due. Molti già li vediamo sotto il palco del bugiardo cattivo a biascicare bestemmie, erano pronti, allevati a dinieghi e a paragoni egoisti. A lui si e a me?
Erano vicini solo pochi mesi fa. Sono convinto che per quel che mi riguarda non li vedrò mai più. Lascio agli eredi un disastro e chiedo scusa. E non perdo tempo a spiegare che ci siamo fatti fregare sulla dirittura di un mondo nuovo, ma aggiungendo che mi risulta che sempre la possibilità di un mondo nuovo, di un uomo nuovo, di un nuovo dovere per un nuovo diritto, si è infranto sull’argine del fosso che avremmo dovuto saltare

Uno sbaglio non basta per il disastro che ne consegue. Ci siamo lasciati fregare perché siamo la sinistra che sa godere del dispetto che compie più del sogno che realizza.
Poi quando tutto sarà buio, quando si farà strada la difficile via del riscatto, quando nella vergogna e nel dolore si scorgeranno nuove chimere e si apriranno gli spazi e le opportunità, prima di essere uccisa si leverà la voce e farà capolino il piacere della rivolta, ancora.
Perché il tempo risulti migliore.