19 Dicembre 2024
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Roger Erickson, in memoriam

Roger Erickson è morto nei giorni scorsi ad Austin, nel Texas. Chi era costui?

Rammento di aver ascoltato Gremlins Have Pictures prima di qualsiasi pezzo dei 13th Floor Elevators. I propugnatori dell’Erickson solista in Italia sono stati sicuramente quelli del Buscadero, che non lo avevano mai in buona sostanza abbandonato anche dopo la lunga e forzata parentesi di inattività che separa la vicenda dei 13th dall’attività solista. Erickson sta alla musica rock come Salinger alla letteratura, perché tutti hanno ascoltato almeno una volta You’re Gonna Miss Me. Quando il singolo uscì, nel 1966, fece detonare l’universo del garage rock. Indipendentemente dal suo buon successo immediato, e dal successivo inserimento in Nuggets che ne terminò il percorso di consacrazione, quel pezzo e l’album che lo conteneva furono di costante ispirazione per due o tre generazioni di band: vogliamo immaginarci, solo per fare un esempio, Hüsker Dü o Minutemen senza Roky?

Inimitabile il suono della “brocca elettrica”, un vaso di cristallo amplificato che il chitarrista Tommy Hall faceva vibrare con la bocca ottenendo quella sorta di ululato da coyote che caratterizza le linee basse dei 13th. Poi fu il delirio ininterrotto, la malattia mentale, le droghe, i trattamenti invasivi. Gli anni Settanta restituirono un uomo svuotato, paranoico, pronto a giurare che un marziano si fosse impossessato del suo corpo. Ma ancora capace di fare musica imprescindibile, a partire dal suo ritorno con gli Aliens. Vivere incubi, magari quelli degli adorati film horror, e suonare erano diventate attività inseparabili.
Adesso Roky è tornato là dove i suoi incubi avevano trovato origine, lasciandoci soli a girare i suoi vinili. I’m gonna miss you.