All you can eat
Sono più le cose di cui non conviene parlare di quelle a cui potrebbe essere interessante porre attenzione. A me questo è l’effetto che fanno le parole del Presidente della Repubblica. L’arbitro che non fischia, al massimo soffia per spengere il fuoco che intanto divampa ma non si consuma. Non lo fa per cattiveria; sente l’odore di bruciato e non trova il numero di cellulare di qualcuno che possa vestire i panni del pompiere e che abbia l’idea di spengere e riparare i danni.
Parliamo d’altro. In Rai mi sono restate le serie prodotte dai fratelli Scott : The Good Wife e numb3rs, qualcosa su Rai Movie. Fa caldo e il resto non lo guardo. Il fatto è che il ronzio non si ferma. Che se è chiaro quello che non va, quello che offende, quello che nutre il rammarico e un senso di vergogna, non è affatto presente niente a cui attaccare il cappello.
Anche ieri sera, al telefono con un amico con cui parlo raramente ma con cui parlavo assiduamente, mi è scappato detto: “il dramma è che dal mio lato c’è il vuoto. Ti do un consiglio, non ci guardare, finiresti anche tu per ritrovarti contato in una opinione che non conta”. Poi ci siamo messi a parlare di malattie e di figli che per fortuna non sappiamo bene cosa pensino né di se, né di noi. La sequenza è talmente esplicita da giustificare la frustrazione più della preoccupazione.
Io mi chiedo quanto manca al giorno in cui un sondaggio ci dirà quel che vogliamo, quel che crediamo sia meglio, quel che diciamo di sapere, quel che deve governare la nostra esistenza. A fianco avremo anche qualcuno che dirà di non sapere o si rifiuterà di rispondere. Fa parte del tutto compreso. All you can eat. Di questo non voglio dar la colpa a Pagnoncelli, nemmeno a Draghi e o al vecchio Piepoli. Nella vita ho persino fatto il pubblicitario e le ricerche, i sondaggi, dicevamo che parlavano di noi. Dei nostri gusti, delle aspettative che pensavamo di soddisfare, del “valore percepito”.
Contro i persuasori occulti abbiamo fornito prove. Quello di cui parlavamo era l’offera più opportuna perché la più efficace. Mi rimbalza in testa la formula : AIDA. Attrazione. Interesse. Desiderio. Azione. Il messaggio sarebbe stato Pertinente, Congruo, Accattivante. Era solo l’alba del tramonto della ragione. Allora giocavamo con le opinioni altrui. Ora parlano gli oracoli.
La Lega che ha una rappresentanza parlamentare con il suo bel 17% vanta senza ombre di smentita il 40%. 37,8% secondo Swg il 22 luglio 2019. Solo 4 giorni fa. Ma non è che l’inizio. Maurizio Crippa, sul Foglio, non scherza: “non aprite quella finestra”. Il Pd. Già c’è anche il Pd, incline alla milonga. L’habanera dei poveri. Non ci posso pensare.