Serpico controlla gli italiani
Oggi, con certi analfabeti al potere, occorre armarsi di pazienza e spiegare come si farebbe a una “classe di asini” magicamente arrivati al Governo. Ma la class di asenvale anche per le opposizioni. Un posto nell’Esecutivo, per parafrasare Vittorio Emanuele II, ormai non si nega a nessuno, come le commende e i sigari.
Siamo quindi a parlare dei controlli fiscali. Che tutti credono scarsi e inefficaci. E ne invocano il rafforzamento penale, magari con le classiche “manette agli evasori”. E ai cretini niente? Vediamo meglio.
Per le ultime valutazioni del Ministero dell’Economia e delle Finanze si tratta di un’evasione totale di 86,9 miliardi di Euro, nel periodo 2012-2017, tra IRPEF da lavoro autonomo, IVA, IRAP, locazioni e canone RAI. L’omessa dichiarazione tutta intera vale circa 71,8 miliardi di Euro. La Francia ha problemi similari, la Germania non va molto meglio dell’Italia: la Steuehintererziehungtedesca (evasione fiscale) è stata nel 2017 di ben 336 miliardi di Euro, circa il 50% in più di quella italiana, 207 miliardi (nel 2015).
Le “economia ombra” in UE prosperano ovunque: in Grecia sono il 21,5% del PIL; poi viene l’Italia con il 19,8%; terza la Spagna (17,2%); quarta la petrolifera Norvegia, con il 12,2%. Ma da tutto ciò non deriva affatto che i controlli italiani siano arcaici, inefficienti oppure inesistenti. Anzi. È dal 2012, un sistema a disposizione della Guardia di Finanza e delle Agenzie delle Entrate, messo in azione e costruito dalla SOGEI, l’azienda che si occupa di Information e Communication Technology al 100% di proprietà del Ministero delle Finanze. Il super-programma si chiama SERPICO. Si avvale dell’obbligo per tutte le banche di consegnare quasi immediatamente a Serpico tutte, ma proprio tutte le nostre mobilitazioni bancarie. Anche le minime. Con cadenze trimestrali, secondo le tipologie delle transazioni.
Nel programmone del Ministero, che ha una “voce” per tutti i cittadini italiani e per tutti i residenti stranieri stabili, anche se non dotati di cittadinanza, confluiscono le dichiarazioni dei redditi, tutte le transazioni bancarie, le utenze di luce e gas, ovviamente i patrimoni immobiliari eventuali investimenti finanziari, anche se condotti tramite professionisti non collegati alle banche, valutazioni sul tenore di vita, fatture emesse o pagate, spese.
I tedeschi avevano costruito un sistema simile, denominato ELENA, ma è stato rapidamente bloccato, perché non rispettava il loro dettato costituzionale e l’ossessione per la privacy, ultima religione della decadenza occidentale.
Il sistema informatico italiano che valuta anche i conti bancari, poi, è costituito da 2000 server da cui transitano 22.000 informazioni al secondo, che riguardano l’elenco di tutti gli intestatari di conto corrente, anche postale, il codice identificativo di tutte le transazioni, informazioni di vario tipo sui soggetti che non hanno eseguito operazioni in modo continuativo. L’interfaccia è color turchese, tanto per dare un po’ di allegria agli operatori.
Tutte le banche, le assicurazioni, le fiduciarie finanziarie, le Poste, le SIM, Società di Investimento Mobiliare, le SGR (Società di Gestione del Risparmio) e ogni soggetto che operi ufficialmente nel mercato dei capitali devono inviare i loro dati a SERviziPerICOntribuenti. Serpico, appunto.
Viene anche valutata la frequenza di accesso alle cassette di sicurezza delle banche, poi, ovviamente, lo stato delle partite IVA. Se lo poteste utilizzare, la prima schermata turchese vi chiederebbe appunto la Partita o il Codice Fiscale della voce analizzata, poi lo schermo mostrerebbe i dati anagrafici e le ultime 5 dichiarazioni dei redditi.
In seguito, Serpico si connette a tutte le banche dati (ovviamente anche a quelle della Centrale Rischi di Bankitalia, per gli indebitati) e con la motorizzazione, il demanio, il catasto, l’INPS, l’INAIL, le Dogane, i Registri Automobilistici e delle Imprese, le Camere di Commercio, le Amministrazioni Giudiziarie, gli Organismi di Mediazione Legale, e ancora gli Istituti Vendite Giudiziarie, i Gestori Vendite Telematiche, gli Organismi per la Risoluzione delle Crisi da Sovra-indebitamento, poi gli Elenchi dei Consulenti ed Esperti. E altro ancora, perché Serpico analizza criticamente i dati e li confronta.
Poi, da non dimenticare, c’è la verifica automatica dell’ISEE, sempre da parte di Serpico. E non parliamo nemmeno dei ritardi non pericolosi, ma segnalati, dei pagamenti di cambiali, assegni, tratte, tutti dati che vanno sul Serpico, provenienti dalle banche dati delle singole banche e della solita Centrale Rischi Bankitalia, quasi immediatamente dal momento della loro registrazione. E non occorre nemmeno dimenticare che esiste, e funziona benissimo, anche il CLO, Cemtral Liason Office, il sistema tra i Paesi EU che controlla le transazioni sull’IVA, che è anch’esso legato a Serpico.
Poi c’è la Banca Dati per il Recupero dei Crediti Esteri, sempre in ambito UE, e perfino la Banca Dati che si occupa specificamente del Contenzioso presso le Commissioni Tributarie, e anche il Trasferimento Fondi alle Agenzie, che valuta gli equilibri di bilancio delle Agenzie fiscali, appunto.
E, ancora, c’è la Vigilanza, che controlla i dati delle Agenzie delle Entrate e le altre organizzazioni similari, e poi non dobbiamo mai dimenticare l’Ufficio I della Guardia di Finanza, il servizio segreto interno alle Fiamme Gialle, il quale si presenta spesso con una serie di quaranta “ragazzi” della GdF che ascoltano e registrano le telefonate e le e-mail.
Da non dimenticare nemmeno, oltre ad altre Agenzie che qui non cito, per evitare l’ulteriore noia del lettore, lo SMART, il Sistema di Monitoraggio e Analisi Redditi e Tributi, per non parlare della Banca Dati Integrata sulla Fiscalità Immobiliare, la Banca Dati Veicoli, e ancora il MAGISTER (Monitoraggio e Analisi del Gettito Italiano Statistico Territoriale e Erariale) la Banca Dati FTT, che raccoglie le notizie sulle transazioni finanziarie, il SIVES, Sistema gestione Veicoli sottoposti a fermo e sequestro amministrativo, lo AdDRESS, Agenzia del Demanio Real Estate, la SINFONIA, la banca dati per gli immobili confluiti nei fondi immobiliari, la STIME, che raccoglie i dati sul valore commerciale degli immobili, per non parlare poi delle oltre 50 (dico cinquanta) banche-dati specializzate facenti capo all’Agenzia delle Entrate.
Ma MOLECOLA, che non abbiamo ancora citato, analizza soprattutto le incongruenze tra le dichiarazioni dei redditi, le verifiche e il reale tenore di vita dei soggetti a rischio evasione. Tutte queste banche dati citate funzionano egregiamente.
E dunque siamo ancora appesi alle chiacchiere e alla manfrine di governanti che dicono di non sapere o non capire (più probabile) la dinamica fiscale italiana?