Senza titolo
Mi è capitato nelle ultime settimane di ascoltare molta musica “fresca”, ovvero quella che va in rotazione tra piattaforme e radio. Il pop vero. Oltre al piacere, chi scrive si stava ponendo una domanda in qualche modo di storia, ovvero: qual è il gruppo del momento (gruppo in senso lato)? Ecco, non sono i Maneskin, ma non è colpa loro. Anzi, ci sono molto utili per scovare per differenza il gruppo del momento, ovvero i CCCP, band fondata all’inizio degli anni Ottanta da Giovanni Lindo Ferretti e Massimo Zamboni. Non è solo il quasi meme rilanciato sui social proprio da Zamboni, ovvero il valore anticipatorio rispetto al lockdown del verso non studio non lavoro non guardo la TV non vado al cinema non faccio sport, a stimolare questa riflessione. È proprio tutto un universo, che i CCCP disegnarono nel pieno della fatuità degli Ottanta, ad essersi disvelato in questo momento di confusione. Fedeli alla linea/anche quando non c’è, e in effetti allinea non c’è: è finita non solo la politica, ma anche l’autorevolezza dello Stato. Siamo oggi di un colore, domani di un altro; i provvedimenti raccomandano, e non prescrivono. Affrettati fa presto/il gioco volge al termine/Punta sul nero punta sul rosso/Punta di più il gioco è fatto/La posta sei tu: eravamo così carini tutti quanti, proprio degli amori di ragazzini.
La morte è insopportabile per chi non riesce a vivere, e più cresce il disagio più è inaccettabile. Produci, consuma, crepa è quasi un inno obsoleto, quasi un richiamo a qualcosa che non c’è più. Si produce con difficoltà, si consuma poco perché non ci sono soldi, si muore a stento. Non ci toccherà nemmeno un sepolcro di lillà, come al battagliero. È una questione di qualità, o una formalità, non ricordo più bene. L’affinità elettiva è orfana di futuro, disturba i progetti, rapisce la quiete. Il Valium mi rilassa, il Serenase mi distende, Il Tavor mi riprende: dov’è la vostra pena, qual è il vostro problema? Si potrebbe continuare all’infinito a creare un breviario quotidiano di questi giorni prigionieri. I CCCP sono il gruppo del momento perché hanno cantato la decadenza. E implacabilmente, impercettibilmente, noi stiamo decadendo.