22 Novembre 2024
Words

Il valore di Suez

Quasi sette giorni, ma alla fine le operazioni per rimuovere la portacontainer “Ever Given”, incagliata all’imboccatura meridionale del Canale di Suez, sono andate a buon fine. Il transito delle navi è stato ripristinato, consentendo alle oltre 350 imbarcazioni in attesa di riprendere il tragitto. Un prolungamento del blocco avrebbe probabilmente costretto le navi in attesa a circumnavigare l’intero continente africano, allungando fino a due settimane i tempi di percorrenza e facendo lievitare i costi di trasporto.

10 miliardi di dollari. È il valore delle merci che transita quotidianamente dal Canale, e la misura dell’importanza strategica dello stretto. Perché Suez collega due continenti, Asia ed Europa, che pesano economicamente e commercialmente. E perché per muovere merci tra questi due continenti il traporto navale – più lento ma meno costoso – è ancora la soluzione preferita rispetto a quello via terra.
Una rotta fondamentale anche per l’Italia, dato che da Suez passa circa il 40% del nostro interscambio con l’Asia. E l’incidente non ha causato danni solo agli operatori commerciali ma anche all’Egitto, che dai diritti di passaggio nel Canale ricava ogni anno quasi il 2% del PIL.

Basta che una nave portacontainer “si metta di traverso” per ricordarci che la geografia conta ancora nel mondo digital di oggi, e per riportare alla luce tutte le fragilità del commercio internazionale.
Da anni le filiere si sono allungate, con componenti prodotte in diverse parti del mondo e scorte minime per ridurre i costi: il trionfo del “just in time”. La pandemia ci aveva già ricordato che il meccanismo può incepparsi: blocchi temporanei alle produzioni, porti paralizzati dal contagio tra il personale, prezzi dei noli alle stelle.
Una nave di traverso ci dà un secondo monito, che riaccenderà il dibattito sul reshoring e sul nearshoring: tornare a produrre sotto casa o più vicino a casa propria, per evitare che una crisi dall’altra parte del mondo abbia così tante conseguenze su ciò che succede al supermercato all’angolo.

[a cura di ISPI]