Come Dio la manda
Viene giù come Dio la manda e la Germania si piega e con lei pagano pegno anche Belgio e Olanda. Pensare che tutte le volte che sono passato da quelle parti mi son detto guarda come si tengono i borghi, i piccoli paesi agricoli, i corsi d’acqua che quando è possibile diventano vie di comunicazione, barconi che procedono mossi da motori diesel che cantano come una nenia dai toni bassi e dal ritmo serrato. Per noi vedere quei chioschi di legno con le mele a libero servizio e a offerta libera sembrava il segno di una civiltà se non superiore sicuramente migliore.
Tutto in un attimo travolto dall’acqua che gonfia le vene della terra fino a farle esplodere. Ora si cercano i corpi, si contano i morti, si ha sotto gli occhi il significato delle parole di Angela Merkel: una catastrofe. L’Accademico delle scienze Giuseppe Berbera racconta lo scatto di insofferenza del chimico olandese Paul Crutzen che nel 2000 ascoltava i colleghi del comitato scientifico dell’International Geosphere-Biosphere Programme (Igbp). Si parlava dell’equilibrio tra la potenza dell’uomo, gli altri viventi e le risorse del pianeta. Equilibrio “ampiamente superato”. Superato l’Olocene non ci resta che l’Antropocene. Una nuova era geologica che ha tutto il sapore di un’ultima sponda che crolla.
Dovremmo leggerlo tutti il libro di Giuseppe che ha un titolo morbido: “Il giardino del Mediterraneo”. Poi girarsi, tapparsi gli orecchi, chiudere gli occhi, trattenere il respiro e contare.
La decisione politica, il comportamento sociale, le misure, la raccolta differenziata, il distanziamento, le mascherine, i vaccini, i dubbi intanto gli raccogliamo nel fango. Proprio nel centro del nostro continente: l’Europa.