15 Novembre 2024
Different

Ecco dove sono andati tutti

Viene da chiedersi: sono solo?
Può essere. Mentre girottolo tra i miei pensieri rincorrendo qualche lettura, intrattenendomi da remoto con quasi tutto quel che mi circonda. Zitti, zitti se ne sono andati tutti. Con qualcuno ho fatto in tempo a salutare, di qualcuno sono venuto a sapere a cose fatte, ma la maggioranza è scomparsa senza lasciare traccia. Come se di quel che resta (o che sarebbe potuto restare) non gli importasse nulla. Permalosi? Disillusi? Rassegnati? Avranno avuto le loro ragioni.

Anche sentir ripetere che l’astensionismo è un fenomeno grave di cui dovremo occuparci, un segnale allarmante che annuncia la crisi della democrazia, il pericolo che incombe; anche sentirselo dire come una sospensione del pensiero, tra una espressione di soddisfazione per esser tornati il primo partito nello stagno di cui si vedono i ciottoli fangosi sul fondo, diciamocelo: induce all’abbandono.

Almeno ci fosse un bel film. Ieri sera Stella avendo come me letto Giulia Pompili sul Foglio ha intrapreso il viaggio sulla serie Squid Game – offerta da Netflix, la serie più vista in assoluto in quasi ottanta paesi – mi ha detto che la segue in coreano. In Italiano non è data.
Ecco dove sono andati tutti: in Corea dove gli incubi intrattengono tutti.
Tutti contro tutti e non è un gioco, è una metafora.