Marcella Croce, Sicilia da scoprire, Màrgana edizioni, Trapani 2022, pp. 352
Stiamo entrando nel dorato mondo delle guide, ma non di quelle mainstream che vogliono comandare il lettore come un infante che ignora ogni pezzo di spazio esterno di un luogo desiderato o di una destinazione turistica. Infatti l’acquisto di una guida rientra tra i piccoli riti che si compiono prima di un viaggio e se già perdersi tra le pagine ne rappresenta l’inizio, nel caso della Sicilia da scoprire di Marcella Croce questa sensazione è ancora più tangibile grazie alla scrittura che la caratterizza: luminosa, accogliente, dettagliata.
Ognuno di noi sogna di potersi iscrivere tra i viaggiatori piuttosto che tra i turisti, ma sappiamo che al giorno d’oggi ben poco è rimasto da svelare. Come dicevamo in avvio di questo articolo, spesso gli itinerari sono descritti nei minimi particolari da chi ha redatto la guida, tanto da confondere spesso un punto di vista soggettivo con un dato reale.
Ecco, in questo lavoro di Marcella Croce, viaggiatrice e scrittrice di grande sensibilità, non accade niente di tutto ciò. Nel suo libro siamo presi per mano, ma per addentrarci in una Sicilia inedita, raccontata attraverso descrizioni e aneddoti che ci vengono donati come elementi per leggere un paesaggio così complesso e meraviglioso al tempo stesso. Non è un caso che il sottotitolo del libro condensi alcuni luoghi che propriamente non associamo ai luoghi comuni turistici siciliani, sempre legati a Palermo, Siracusa e alcune località balneari di grido. Il sottotitolo “borghi, riserve naturali e musei insoliti” è già un indizio su quanta Sicilia insolita e poco conosciuta ci sia in queste pagine.
E allora i capitoli diventano tappe di un percorso narrato con una voce appassionata di chi quel territorio lo vive con tutti i sensi, ne conosce anche gli aspetti meno belli ma non per questo meno interessanti, e lo traduce attraverso una scrittura che si fa immagine, intrecciando gli aspetti naturalistico-ambientali con quelli storico-culturali, dando vita a un manuale prezioso che somiglia più a un libro di racconti che a una guida.
Così scopriamo che la Sicilia non è solo la terra del barocco, vediamo con gli occhi le novelle del Verga, assaporiamo l’odore del pane e del formaggio. Ci divertiamo a scoprire antiche terminologie, come il libro fosse in parte quasi un dizionario che raccoglie antiche lingue e le porta fino a noi.
E così, finita la lettura di questa strana guida, oltre alla vertigine per la quantità dei luoghi descritti anche attraverso numerose fotografie, si avverte un sentimento di spartenza, vocabolo che abbiamo incontrato proprio in queste pagine e che significa “separazione, distacco”. Tale spartenza è colmabile, credo, solo con un viaggio da organizzare al più presto in questa terra meravigliosa che è la Sicilia. E chiaramente lasciandosi consigliare da una esperta tanto ricca di aneddoti e suggerimenti come Marcella Croce.