Il bere e il ribere…
Il consumo di alcol—più propriamente, dell’etanolo o alcol etilico—è caratteristico di molte culture umane, per quanto non tutte, come nel caso di quella islamica. L’obiezione ‘morale’ al suo utilizzo è probabilmente dovuta perlopiù alle note proprietà euforizzanti dell’alcol. Un po’ ce ne vergogniamo, in altre parole. Pertanto, tendiamo spesso a ‘ritualizzarne’ il consumo, utilizzando particolari bicchieri per berlo—calici, bicchieri da martini cocktail, shot glass ed altro—, badando ossessivamente anche alle etichette sulle bottiglie e all’anno di invecchiamento, annusando i tappi e compiendo altri gesti rituali ancora.
Tutto ciò è molto umano, e viene spontaneo supporre che, tra le creature della Terra, siamo le uniche ad avere questo particolare ‘vizio’: cioè, che le altre bestie in sostanza se la cavano con l’acqua… Nei fatti, emergono invece chiare indicazioni che noi non beviamo ‘da soli’; esistono infatti parecchi animali che non disdegnano un ‘goccino’ di tanto in tanto, o almeno una pancia piena di frutta fermentata, proprio per l’effetto inebriante che ne deriva. E’ poi ‘suggestivo’ che i moscerini della frutta aumentino il consumo di alcol quando la loro ‘corte’ viene respinta da una femmina, come se bevessero ‘per dimenticare’, oppure che le ‘moscerine’ diventino più disponibili all’accoppiamento quando bevono…
Non è comunque molto sensato tentare di applicare motivazioni ‘simil-umane’ al comportamento degli insetti, anche se fa nascere un altro e interessante interrogativo: gli animali bevono, ma siamo sicuri che si ubriachino? Molte specie dimostrano un alto grado di tolleranza all’alcol, superiore a quello umano. Le tupaie sono piccoli mammiferi, simili a scoiattoli, che vivono nelle foreste tropicali dell’Asia meridionale. Fanno un consumo ‘prodigioso’ di etanolo, ma i ricercatori che le hanno studiate non riscontrano segni di intossicazione. “Del resto,” concedono, “non è chiaro come una tupaia inebriata si dovrebbe comportare…”
Molte prove aneddotiche confermano invece casi di ubriacatura tra animali maggiori, dagli elefanti e i babbuini che si sbronzano con la frutta dell’albero marula dell’Africa meridionale al caso di un alce—ubriaco marcio—trovato tempo fa in Svezia con la testa bloccata in un albero di mele mentre tentava di scalarlo per recuperare ancora dell’altra frutta fermentata da consumare. La foto (qui) vale…
Niente di questo deve sorprendere. L’etanolo è parecchio abbondante in natura, da quando—oltre un centinaio di milioni d’anni fa—le piante hanno cominciato a generare frutti e materiali vegetali soggetti alla fermentazione. Siamo noi che ce ne siamo accorti tardi…