Arto Paasilinna, Un gruista in paradiso, Iperborea 2025, pag. 336. Traduzione dal finlandese di Nicola Rainò. Prima edizione WSOY Helsinki 1989-
Scegliere un libro di Arto Paasilinna significa regalarsi un momento di serenità e la possibilità di un sorriso, non perché lui si astrae dai problemi del mondo, ma perché li colloca all’interno di situazioni immaginifiche e surreali, li rende affrontabili.
Un gruista in paradiso ha un’impennata straordinaria di fantasia, perché ora Paasilinna scomoda addirittura Dio, e lo descrive come “un bell’uomo. Alto uno e settantotto, leggermente robusto, ma ben proporzionato e di portamento fiero […] Le orecchie non sono a sventola e non rivelano cerume. Dio non ha né barba né baffi. Ha capelli scuri, lisci e corti, pettinati con la riga – a destra per chi guarda – e appena brizzolati […] Indossa un abito grigio flanella che gli sta da dio.”
Dio, per natura buono, voleva che anche gli umani che aveva creato fossero buoni, “ma nel fervore della creazione, qualcosa doveva chiaramente essere andato storto, c’era stato qualche errore fatale; durante il processo creativo, Satana era evidentemente riuscito a inserire i suoi diabolici geni nel nobile lignaggio umano”. Più gli uomini si incivilivano, più diventavano mascalzoni. Dio sentiva che gli era sfuggita la presa sugli esseri umani e, sottoposto a uno stress spaventoso, si era preso un bell’esaurimento. Per questo aveva bisogno di un periodo di riposo. Quindi i suoi cancellieri, san Pietro e l’arcangelo Gabriele, stavano cercando un supplente.
Pirjeri Rynänen lavorava in Finlandia sopra una altissima gru, e nella solitudine e nel silenzio aveva preso l’abitudine di dialogare con Dio, denunciando tutto il male che vedeva intorno: le atrocità delle dittature, le guerre civili, le invasioni territoriali, le carestie, la fame e le malattie, le torture, le violenze sulle donne, le discriminazioni razziali, la devastazione dell’ambiente… ogni giorno le sue richieste d’intervento rivolte a Dio aumentavano. Lui chiedeva una sorte migliore per gli uomini e anche per gli animali.
La sede del paradiso la troviamo nei ruderi fatiscenti di un castello in Bulgaria, dove schiere di angeli ascoltano e annotano le preghiere che arrivano dalla Terra, e l’Onnipotente se ne sta sulla torre da cui si gode un’ampia veduta. Tocca alle schiere angeliche registrare le preghiere e proporre la persona più adatta dopo accurate selezioni, così la scelta cade su Pirjeri Rynänen che negli ultimi giorni ha chiesto a Dio di rendergli meno stressante la vita con la sua compagna.
Paasilinna ci porta in paradiso con il gruista a cui Dio stesso fa da tutor mostrandogli le zone più problematiche della Terra; poi gli lascia le consegne e va dall’altra parte della via Lattea, su Mondaltro.
Impossibile seguire il Dio supplente in tutte le iniziative che riempiono le sue giornate prima di cadere sfinito sulla vecchia poltrona della torre. Ci sono zone di crisi, guerre da terminare, uragani da placare, c’è da evitare lo scoppio di una nuova guerra mondiale, ci sono anche animali che soffrono, così lui corre veloce da una parte all’altra per evitare i disastri: dove c’è dolore e morte scopre il ghigno del diavolo, in abito gessato e ghette gialle, con un mantello rosso addosso, che scappa via quando vede Dio. Pirjeri capisce che la potenza del male è troppo grande sulla Terra, e che Dio deve stare vigile a tempo pieno.
Fin dal primo giorno che ha messo piede nel castello bulgaro del paradiso, Pirjeri ha pensato di trovare un luogo migliore, più sano e più adatto al lavoro degli angeli. Così porterà il paradiso in Finlandia, superando l’opposizione interna e gli intrighi dei cancellieri san Pietro e Gabriele, che mal sopportano le iniziative di questo Dio supplente ed energico, che devono anche rendere conto di loro comportamenti inadeguati nei confronti di vari profeti, a cui Pirjeri restituisce l’antica dignità.
Ma non ci sono solo i grandi obiettivi nel programma di Pirjeri, lui interviene in aiuto delle persone nelle difficoltà quotidiane e cerca di limitare i danni dei potenti; lui vede il conservatorismo della Chiesa, le tante religioni che si contendono i fedeli… purtroppo, nell’orgoglio della sua nuova posizione, si prende qualche libertà eccessiva che dovrà pagare.
Profondamente umana è questa figura del Dio supplente, come lo è l’immagine di Dio che Paasilinna ci regala. Nel susseguirsi di situazioni surreali che strappano un sorriso, si sente una presa di posizione accanto a questo gruista in paradiso, e anche comprensione e compassione per Dio, che al momento della creazione non aveva idea di tutto il male che avrebbe fatto quell’essere creato a sua immagine e somiglianza.