Autore: Marzia Maestri

Quella mattina mi ero svegliato come un bambino. La notte mi addormentai come un ebreo.

Se siamo fortunati, non importa se scrittori o lettori, finiremo all’ultimo paio di righe di un racconto e ce ne

Ho la terribile sensazione che, poiché porto una barba bianca e sto seduto in fondo al teatro, voi vi aspettiate

La parola rivela un problema, ma non lo cura. Le uniche parole taumaturgiche che l’inconscio è in grado di comprendere

Di ieri in ieri di domani in domani i secondi curvano lungo la circonferenza dell’attesa circuendo più volte il nulla.

Se esiste qualcosa che può competere in bellezza con Venezia è il riflesso di questa città su Canal Grande al

Il fine della nassa è il pesce, preso il pesce metti da parte la nassa. Il fine del calappio è

Quando ci sentiamo sopraffatti dal fuggire dell’esperienza, ci rivolgiamo a un’immagine. Allora l’esperienza si ferma, e la guardiamo in faccia.

Nessuno di noi uscirà vivo da qui. Quindi smettila di trattarti come un souvenir, mangia cibo delizioso, cammina al sole,

Qualsiasi vento è vento di mare, e qualsiasi città, anche la più continentale, nelle ore di vento – è marittima.