L’apertura di France Odeon (Firenze, 28 ottobre-1 novembre 2016)
In una città che ha conosciuto un gravissimo fenomeno di spegnimento dei riflettori, di chiusura nel corso degli ultimi lustri di numerosi nobili teatri e cinema, non si può che salutare con soddisfazione l’apertura dell’VIII edizione del festival del cinema francese presso il ben ristrutturato e ammodernato Teatro della Compagnia in via Cavour. Viene per questa occasione rimpiazzato il cinema Odeon (che continua naturalmente a fornire i suo egregi servizi alla città) , anche se, come ha osservato senza spiegarlo Francesco R. Martinotti, direttore del festival, il cambiamento della sede non ha comportato un cambiamento della denominazione. Godibilissimo durante la cerimonia di apertura, simpatica anche se un po’ arruffata, un piccolo episodio che ha visto coinvolti lo stesso Martinotti, la sempre affascinante Nicole Garcia e l’emozionata interprete: la quale, dopo aver posto la domanda in teoria pleonastica “devo tradurre in francese?”, invece di tradurre quanto detto da Martinotti (ma francamente dal responsabile di un festival del cinema francese ci saremmo aspettati un francese fluente) lo ha ripetuto in… italiano, davanti a una sbigottita Garcia! Comunque sia, il teatro sembra destinato, alla luce di quanto affermato ieri nell’inaugurazione, anche da altre personalità come Monica Barni (assessore regionale alla cultura), a rappresentare un nuovo punto di riferimento essenzialmente per il cinema e come spazio che si cercherà di abilitare per le esigenze del pubblico più giovane. Vedremo come.
La Foglia d’Oro (questo il nome del premio, non particolarmente suggestivo, anche se legato a una tradizione di oreficeria Secentesca) sarà consegnata da una giuria con Margherita Buy, tra gli altri. Tutti i film selezionati sono stati prodotti tra il 2015 e il 2016 e affrontano temi variegati, dalle relazioni amorose, all’immigrazione e l’etnicità, ai travagli di vite quotidiane e professionali qualunque. Per il programma si veda http://www.franceodeon.com/.
La proiezione inaugurale è stata Mal de pierres, film di Nicole Garcia, attrice celebrata (ha lavorato con Tavernier, Pontecorvo, Lelouch, Resnais) e da anni impegnata con lo sceneggiatore Jacques Fieschi in opere di regia, spesso incentrate su analisi dell’amore e delle sue forme. E’ anche questo il caso: la storia, ambientata negli anni Cinquanta, di Gabrielle (Marion Cotillard) e della sua passione, romantica sino alla disperazione e alla perdita di lucidità, nato a seguito di un incontro fatto con André (Louis Garrel), un reduce dall’Indocina, presso uno stabilimento termale dove è andata a curarsi per dei calcoli al rene (mal de pierres). Si tratta di un libero adattamento dal romanzo della scrittrice sarda Milena Agus. Presentato in concorso nell’ultimo Cannes, è opera un po’ stereotipata, e le tensioni o le emozioni che cerca di suscitare non arrivano, anche se va detto che il finale ha elementi di imprevedibilità. L’applauso che ha accolto in sala la fine della proiezione è stato, per quanto ci riguarda, un gentile omaggio all’attrice e regista e un auspicio per la riuscita della manifestazione. Senza corrispondenza con la qualità della pellicola.