Oroscopo geopolitico 2017
Mi viene in mente subito Frank Zappa: “la politica oggi è il reparto divertimenti del sistema militare-industriale”. Non si poteva dire meglio, ed erano già gli anni ’70. Ecco, oggi è peggio, molto peggio. La rappresentanza politica che hanno inventato gli illuministi e i loro ingenui successori non è finita. È morta. Il potere, ovunque nel mondo, è e sarà sempre di più determinato da centrali di informazioni che modificano la nostra percezione di tutti i fatti.
Chi le domina? Gli equilibri tra investitori internazionali.
Chi comunica con loro le informazioni riservate? Tutti, ma mai in pubblico.
La rappresentanza democratica non esiste già più. Un esempio? L’immigrazione di massa. Ce lo aveva già detto Gheddafi: “ci sono milioni di neri che potrebbero attraversare il Mediterraneo per arrivare in Francia e in Italia, e la Libia svolge un ruolo nella sicurezza del Mediterraneo”. Tolto il tappo libico grazie alla voglia di Sarkozy di farsi l’affare della vita, la privatizzazione completa dell’ENI, tutta l’Africa centrale è arrivata alle coste del Mediterraneo meridionale.
Nel frattempo, per finire il lavoro delle “primavere arabe”, la peggior operazione USA dal tempo della “Baia dei Porci”, l’invasione di Cuba, Bashar el Assad era bollato come “tiranno” e tutti addestravano jihadisti moderati per farlo fuori. Putin fiuta la cazzata del West, entra nella guerra e la vince, diventando il gestore del Medio Oriente.
Era il Marzo 2011 quando il povero Gheddafi ci avvisava. Oggi siamo arrivati oltre, all’ingegneria delle nazioni, soprattutto con la manipolazione dei flussi migratori. C’è chi paga molto per i partiti europei che si dimostrino “aperti” e, si sa, i partiti politici sono come le roulettes di Montecarlo. I leader europei ci marciano, su queste tragedie antropologiche. Sia i tedeschi sia i molti mistici dell’integrazione europea hanno un obiettivo chiaro in mente, almeno per chi sa leggere. Acquisire immigrazione di massa, quindi, per abbassare ulteriormente il prezzo della manodopera. La Cina e gli altri Paesi in fase di crescita sono sature di industrie occidentali “mature”, ad alti costi di produzione. Quindi, o l’Europa crea un suo sistema parallelo di imprese sottocosto, o perde alcuni dei tanti primati economici che l’hanno caratterizzata dopo la Seconda Guerra Mondiale.
Ecco quindi l’ingenua mitologia dell’accoglienza per tutti coloro che vengono dall’Africa subsahariana, islamisti che nessun paese musulmano mediorientale si sogna di assorbire; ma che vengono indirizzati verso i Paesi che hanno perso questa fase della Terza Guerra Mondiale non dichiarata, ovvero gli Europei. Sarebbe facile fare qui l’elenco di tutte le organizzazioni non governative che vanno addirittura a prendere i migranti sulle coste africane, si tratta di aziende umanitarie ricche di denari americani e di fondi da grandi investitori internazionali. La Turchia, per esempio, manda i suoi migranti in Grecia, per indebolirla ulteriormente, ma poi i sauditi offrono la costruzione di 200 moschee per i migranti in Germania, quest’ultimi infine sono indirizzati via twitter da anonime strutture, un po’ come accadeva con la “Radio delle Cento Colline” durante gli stermini del Ruanda dell’Aprile-Luglio 1994. A vedere i siti specializzati per gestire i migranti c’è da meravigliarsi per l’esattezza e la puntualità delle notizie sui fessi occidentali.
In sostanza, l’UE sarà condannata dalla storia ad abbattere il suo sistema produttivo verso un livello più basso, tale da competere con difficoltà con quello dei Paesi in Via di Sviluppo. Chi perde al gioco, si prende la migrazione, chi vince si permette la direzione migratoria verso i suoi nemici geoeconomici. Naturalmente, ci sono anche i jihadisti tra i migranti, salvo le improvvide notizie fornite da ministri della Difesa in vacanza. Ovvio che “non tutti i migranti sono jihadisti”, ma molti tra gli operatori di intelligence UE più efficienti e maggiormente distanti dai politicanti parlano di circa 4000 jihadisti già entrati nel grande parco “Imagine” dell’Europa Unita.
Quindi, lo ripeto, il futuro dell’Europa Unita è quello di separarsi in aree diversificate, anche senza dirlo agli Stati nazionali in cui esse si creano. Per ora, è stata individuata l’area Nord, Scandinavia più Germania del Nord, che si prenderà migranti molto selezionati. Ma pochi. Poi, la Germania centrale e la Francia, che acquisiranno altri migranti, causati peraltro da noi, ma fino al loro livello di saturazione politica e produttiva. La Svizzera e l’Italia settentrionale chiuderanno i loro rubinetti presto, leggi o non leggi nazionali. Poi, la grande bolla che comprende l’Italia centrale e il Maghreb, che in futuro verranno anche strategicamente considerate uguali. Posti per turisti, come già disse un grande banchiere francese nel 2010. Ci sarà poi la crisi finale del Welfare State, capolavoro sociale ed economico dell’Europa migliore. L’americanizzazione della società non avrà quindi freni ma, se gli USA possono comandare i flussi finanziari globali, questo certo non accade ai poveri europei, che si dilettano ancora di “diritti umani” e che non mettono fuori zona un AK-47 o un M16 che sia uno.
Se ti fai fare le guerre dai tuoi concorrenti, sperando in un buon trattamento, allora sei proprio fesso. Gliele paghi anche e loro ti mandano tutte le rogne successive. Quindi, a partire dal 2017 andremo verso la fine progressiva del Welfare State europeo, con successiva saturazione economica della UE, amplificata dalla politica selettiva del commercio internazionale dell’era Trump, che non ci farà sconti (e nemmeno ce li avrebbe fatti la Clinton, peraltro) e infine manipolazione di queste “isole” europee da parte di Paesi esteri lontani da noi. Poi, naturalmente, la distruzione della cultura e dell’identità europee. Qui non gliene frega a nessuno se esse saranno “democratiche” o meno, il fatto è che non avremo più memorie storiche e culturali che manifestino chi siamo stati. Goethe e Marx, Thomas Mann e Dante, Mazzini e Donizetti, saranno tutti andati al macero, ci sarà l’avvento di una monocultura servile che ci renderà più piacevole il lavoro. Molto divertente, la nuova pop culture, servirà a distrarci, mentre il comando delle comunicazioni globali ci terrà informati, molto informati, secondo le regole dell’infotainment e dello “spin”, l’arte di prendere un piede e spiegarti che è tutta la gamba.
La Russia infine renderà irrilevanti le sanzioni occidentali unendosi nell’Est siberiano con la Cina, che ingabbierà nella sua nuova “Via della Seta” tutti i Paesi che l’Occidente (che crede di aver vinto) intende punire.
L’America di Trump non sosterrà più la NATO senza un’adeguata distribuzione dei costi con i partner europei. È un modo elegante per dire che a Washington la NATO non serve più. Gli americani tratteranno gli equilibri globali direttamente con i russi, due potenze nucleari che si guardano negli occhi, mentre la Cina avrà mano libera nel Sud Est asiatico e in Giappone (l’Africa se l’è già presa). Ecco, due linee per farci fare il pieno di ottimismo per il nuovo anno…