19 Dicembre 2024
Movie

67° Berlinale (2017): i premi

Tra i più importanti eventi culturali di Berlino per numero di proiezioni (400 film divisi in sezioni tematiche e con un importantissimo spazio dedicato a rassegne retrospettive di classici: è impressionante vedere quanto spesso giovani anche brillanti e appassionati ignorino le produzioni dei più grandi maestri del passato: provate a chiedere loro di citare un film di Ingmar Bergman o di Luis Bunuel…) e per numero di spettatori coinvolti (oltre 300.000  biglietti venduti), il festival del cinema 2017 ha conferito oggi 18 febbraio i suoi Orsi.

La Giuria era presieduta dall’olandese Paul Verhoeven. Non c’erano in concorso film italiani, nonostante l’anno passato il premio per il miglior film fosse andato proprio ad un italiano, Francesco Rosi per il suo non esaltante Fuocammare. MIlena Canonero, costumista italiana (già collaboratrice di Kubrick), ha però degnamente rappresentato l’Italia nella rassegna ricevendo il premio massimo alla carriera.

L’Orso d’Oro è stato attribuito alla regista femminista ungherese Ildikó Eneydi, per Teströl és lélekröl – On body and soul: un film drammatico ambientato in un mattatoio, dove si sviluppa un delicato rapporto d’amore tra un uomo e una donna. Marta Meszaros, probabilmente la più importante autrice del cinema ungherese aveva vinto a Berlino nel 1975 con il titolo Adozione, altra storia d’amore tra persone di modesta estrazione sociale.

L’Orso d’Argento è invece andato a Kaurismaki (The Other Side of Hope, una rivisitazione visionaria del tema della migrazione che raggiunge la Finlandia). Kaurismaki pare l’abbia presa male e sia rimasto in platea senza commentare dal palco questo riconoscimento. Ha cacciato la statuetta nella tasca della giacca dopo aver finto di ringraziare usandola come microfono, secondo le cronache dei presenti. La presunzione non è mai segno di intelligenza. Si vocifera di un suo abbandono del cinema.

Ecco l’elenco dei principali premi di questa edizione:

  • Orso d’oro per il miglior film: On body and soul di Ildikó Enyedi
  • Orso d’argento per il miglior regista: Aki Kaurismäki per The other side of hope
  • Orso d’argento per il miglior attore: Georg Friedrich per Bright Nights
  • Orso d’argento per la migliore attrice: Kim Min-hee per On the beach at night alone
  • Orso d’argento per la migliore sceneggiatura: Sebastián Lelio e Gonzalo Maza per Una mujer fantástica
  • Orso d’argento, gran premio della giuria: Félicité di Alain Gomis
  • Orso d’argento per il miglior contributo artistico: Dana Bunescu per Ana, mon amour
  • Premio Alfred Bauer: Pokot di Agnieszka Holland
  • Orso d’oro alla carriera: Milena Canonero
  • Teddy Award (film con tematiche LGBT): Una mujer fantástica di Sebastián Lelio

 

Giovanni A. Cecconi

Professore di storia romana e di altri insegnamenti di antichistica all'università di Firenze. Da sempre appassionato di cinema, è da molti anni attivo come blogger su alleo.it per recensioni, riflessioni, schede informative, e ricordi di attori e registi. È stato collaboratore di Agenzia Radicale online e di Blog Taormina. Ama il calcio, si occupa di politica e gioca a scacchi, praticati (un tempo lontano) a livello agonistico, col titolo di Maestro FIDE.