L’incoerenza del Grasso
«Le critiche a Silvio Berlusconi e Matteo Renzi, futuri “sposi in un matrimonio di convenienza” destinato a durare poco. La rinnovata apertura al M5s e la controchiusura via Twitter della compagna di partito Laura Boldrini. Il tutto nella giornata in cui Leu presenta il suo programma economico» scrive La Repubblica il 15 febbraio, con riferimento alle esternazioni di Piero Grasso, leader di LEU («Liberi e Uguali»). Dunque il dato politico che emerge da queste esternazioni è l’apertura della «sinistra» al M5S.
Perché questa apertura? È forse il M5S vicino alle posizioni della «sinistra»? O, forse, la «sinistra» si vuole avvicinare alle posizioni politiche del M5S? Chi lo sa. Il fatto certo che emerge da queste dichiarazioni di Grasso è che il PD non è vicino a un apertura col M5S (e nemmeno FI) e invece la cosiddetta «sinistra» sì.
Ma il Pd non è di centro-sinistra? E il M5S di che cosa è? È vicino alla sinistra? È vicino alla destra? È un partito di centro? Che cos’è l’antipolitica? Una cosa è certa: qualsiasi cosa sia il M5S è certo che una parte della sinistra gli si vuole avvicinare. Come è successo con Emma Bonino (che, qualsiasi cosa siano i Radicali, il PD, cioè un parte della sinistra gli si è avvicinato). Insomma ci sono dei corpi politici spuri, strani, incongrui. Non si sa a quale schieramento appartengano. Tipo il «Partito dei pensionati» o, come una volta, il «Partito dell’Amore» di Moana Pozzi. Soggetti politici spuri: come il M5S. Se è vero che una connotazione di centro-sinistra o di centro-destra ci aiuta a collocare (anche mentalmente) una situazione, una condizione, un’appartenenza in un posto preciso. Sapere che Salvini è vicino al centro-destra se lo vediamo solo come leader della Lega e quindi di un altro soggetto spurio (che sembrerebbe non possedere una connotazione politica precisa) ci aiuta a capire anche le politiche della lega.
Dunque LEU si vuole avvicinare a un soggetto spurio. Questo vuol dire che la sinistra si estende anche verso posizioni a lei eterodosse? Sembrerebbe proprio di sì. Siamo di fronte a una sinistra (LEU) estesa. Ampliata. Allargata. Tanto allargata da contenere in sé anche – se l’accordo si farà – politiche e tematiche a lei non affini, magari anche di centrodestra, o comunque non strettamente coerenti col suo disegno politico. Quindi un po’ come il ventilato governo fra Renzi e Berlusconi, se si farà… Una sinistra ampliata e una destra ampliata.
Norberto Bobbio ci ha insegnato che la differenza fra destra e sinistra è quella risalente al diverso atteggiamento che entrambe hanno nei riguardi del concetto di uguaglianza. Per gli uomini della destra pur riconoscendo che gli uomini sono tanto uguali che diseguali vale l’assunto che bisogna privilegiare più gli elementi che dividono che quelli che uniscono. Per gli uomini di sinistra vale l’opposto. Dunque che cosa c’è? «C’è che mi sono innamorato di te» cantava qualcuno qualche anno fa. Ma questo cosa vuol dire? Una sinistra e una destra allargate si innamorano anche dell’opposto: la diseguaglianza dell’uguaglianza. È come sposare Nietzsche con Rousseau. Il superuomo col contratto sociale. Gli uomini si riuniscono, secondo i dettami della volontà generale, in uno stato che tenderà a diventare un «oltreuomo». Superando le proprie contraddizioni interne Grasso e Grillo genereranno una politica che supererà il concetto di uomo: un «superuomo» che sarà volontaristico, irrazionalistico e totalitaristico. Quindi alla fine questa mossa di Grasso ci condurrà verso una linea che conduce a un tipo di politica chiaramente non totalitaria (bisogna stare attenti con le parole e l’autore di questo articolo – lo sapete già se avete letto altri miei contributi – è molto attento con le parole) ma certamente di tipo irrazionalistico.
Superare la diseguaglianza con l’eguaglianza (da parte della destra) o superare l’eguaglianza con la diseguaglianza (da parte della sinistra)? Grasso, filosoficamente, con questa mossa ci insegna una cosa. Le aperture nascondono sempre qualcosa di incongruo. Di fuori fase. Di fuori asse. Il mondo è fuori asse: diceva Nietzsche. Cioè ci si sbilancia. Questo è il dato politico: LEU si è sbilanciata. Da un lato chiede coerenza alla casa di centrosinistra da cui si è staccata di non fare accordi con Berlusconi; dall’altro ci prova con M5S che propone anche politiche di centrodestra.
LEU si è allargata come un ragazzo che ci prova inopinatamente con una ragazza. E sbilanciarsi vuole dire sempre rischiare.