I vice e i sotto…
Ritorna l’ora del dilettante. E quindi abbiamo tutte le nomine, tra sottosegretari e viceministri. Talvolta c’è da ridere. Mentre la TV generalista ormai annoia tutti, coi tempi che corrono almeno la politica ci mette di buon umore. Vediamo di chi si tratta.
Guido Guidesi, leghista, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, è un “impiegato fiscalista” alla Confartigianato di Lodi, poi si è impiegato presso la Cassa di Credito Cooperativo Centropadana. Confesso di averlo in simpatia. Consigliere comunale a Casalpusterlengo, area storica del formaggio molle, diviene sottosegretario ai rapporti con il Parlamento e la “democrazia diretta”, qualunque cosa si voglia dire con questa formula.
Vincenzo Santangelo è invece un architetto trapanese, pentastellato, abolitore fermissimo del voto segreto in aula. Come abolire il caffè macchiato al bar. Sempre alla Presidenza del Consiglio.
Simone Valente, savonese, altro FiveStars, si occupa, soprattutto, di territorio ligure e di scuola e cultura. Siamo sempre ai rapporti con il Parlamento e alla suddetta “democrazia diretta”.
E ora passiamo a Mattia Fantinati, fierissimo del suo titolo ottenuto al Liceo Scientifico “A. Messedaglia” (che fu un sostenitore della Destra e di Marco Minghetti – mi riferisco proprio a Messedaglia). Il Fantinati è un bocconiano e ingegnere gestionale dell’ateneo bresciano, con diplomi (veri) alla London School of Economics; ha avuto anche esperienze di lavoro in Cina. Ha poi portato in Parlamento una proposta di legge, secondo la quale chi delocalizza deve rifondere i contributi che ha ricevuto dallo Stato. Giusto. Pentastellato, ma razionale. Evviva!
Stefano Buffagni, altro FiveStars, a lungo a capo dei loro eletti al consiglio regionale lombardo, è un uomo di fiducia di Casaleggio &C, ma anche di Di Maio. Commercialista, si è formato in un call center e dichiara che le aziende, dopo che ha lavorato anche all’Ikea, non hanno segreti per lui.
Giuseppina Castiello, laureata in lettere, è invece una ex-AN, ora leghista, giornalista ad Afragola, che ora è diventata sottosegretario al nuovo dicastero, immaginiamo non utilissimo, per il Sud.
Vincenzo Zoccano, non vedente, è invece il sottosegretario alla Famiglia e alla disabilità. Triestino e FiveStars, è presidente del Forum sulla Disabilità.
Luciano Barra Caracciolo già capo di gabinetto del ministero degli italiani nel mondo con Silvio Berlusconi, magistrato amministrativista, ha insegnato negli Usa, e stavolta è tutto vero. È sottosegretario agli Affari Europei, con l’ingombrante e nervosissimo Paolo Savona.
Vito Crimi, palermitano di Brancaccio, si è iscritto a matematica ma poi trasferito a Brescia ha fatto l’impiegato. È stato al Copasir e ora si occuperà di editoria, ovvero darà i quattrini pubblici ai giornali: il vero potere.
Vincenzo Spadafora già rutelliano e iniziatore di Di Maio nei salotti romani, voleva essere come Pippo Baudo e nasce, guarda caso, sempre ad Afragola. Fino al 2011 presidente, non sappiamo perché, dell’Unicef. Pari opportunità e giovani, pentastellato.
Agli esteri va anche Emanuela del Re, che insegna alla UniCusano, l’università telematica; grazie a Dio non scrive più su “Gnosis”, la rivista del Sisde che fu fondata dal mio amico Alfredo Mantici. Anche qui il solito problema di CV: dice di aver discusso una tesi di PhD all’Università Europea di Fiesole, ma ciò non risulta. FiveStars, naturalmente.
Manlio di Stefano, altro grillino, è uno che sostiene Hamas, che giudica una organizzazione non terroristica; ama Maduro e Chavez, di cui credo sappia pochissimo.
Naturalmente è agli Esteri Ricardo Merlo, argentino e poi italiano ius sanguinis, è invece presidente del Comitato degli Italiani in Argentina, ma ha creato un partito suo, il Movimento Associativo degli Italiani all’Estero. Egli è un altro sottosegretario agli Esteri, ma senza particolari caratterizzazioni giallo-verdi.
Guglielmo Picchi è un ex Forza Italia fiorentino, ora leghista, con studi economici e un master in Bocconi. Consigliere di Salvini, chissà perché, per la Politica Estera e di Difesa, è già stato segretario della commissione parlamentare Esteri della Camera.
Agli Interni va Stefano Candiani di Tradate, che è un imprenditore leghista il quale si occuperà di emigrazione, al Viminale. Ha portato la Lega, in Umbria, al 20%.
Luigi Gaetti, medico anatomopatologo, è stato invece vice-segretario della Commissione Antimafia; cinquestelle, è stato anche nella Commissione Agricoltura e produzione agroalimentare.
Nicola Molteni, da Cantù, come la Eulalia Torricelli della vecchia canzone, fa l’avvocato, è leghista e componente delle commissioni giustizia e elezioni.
Carlo Sibilia, pentastellato, laureato in biotecnologie, ha invece proposto, sul blog dei cinquestelle, il giorno 26 novembre 2012, il “matrimonio tra specie diverse” ma, ci mancherebbe altro, tra esseri consenzienti. È quasi ovvio dedurre che Sibilia non creda nemmeno all’Uomo sulla Luna e sia fortemente No-Vax. Infatti è così. Chi gli ha dato la laurea invece non lo sappiamo. Ultimo sottosegretario agli Interni. Avellinese.
Alla Giustizia va poi Vittorio Ferraresi, che è un esperto cinquestelle sui reati ambientali, ed è nato a Cento, la città di Giovanni Malagodi.
Poi abbiamo Jacopo Morrone, leghista e teorico dell’autonomia della Romagna. Sarebbe piaciuto anche a Benito Amilcare Andrea e a Pietro Nenni. Forlivese come questi ultimi.
Alla Difesa va Angelo Tofalo, cinquestelle salernitano, già membro del Copasir, che è intelligente e si è messo a studiare, senza drammi, i Servizi. Si è anche incontrato con Khalifa Gwell, un capo politico libico, usando i canali forniti da persone poco chiare. Ma per trattare con certi personaggi occorre utilizzarne altri, molto simili.
Raffaele Volpi, geometra pavese, è leghista e si è occupato della Commissione parlamentare della NATO, della commissione antimafia e della Cassa Depositi e Prestiti, un enciclopedista lombardo.
Laura Castelli, pentastellata, già portaborse dell’ineffabile supercomunista Turigliatto alla Regione Piemonte, ha avuto qualche problema con la giustizia, ma non mi riferisco all’omonimo ministero, è molto a sinistra e duramente No-Tav. L’hanno fatta viceministro dell’Economia.
Massimo Garavaglia, leghista, si è laureato in Bocconi. Uomo di Giorgetti. È stato il senatore più giovane della Repubblica. Indagato per turbativa d’asta.
Abbiamo anche Alessio Mattia Villarosa, cinquestelle, che ha operato nella finanziaria “Idea”, fondata dal fratello, controllata da Barclays e poi eliminata dalla Banca d’Italia.
Un leghista all’Economia è anche Massimo Bitonci, già sindaco di Padova. Esperto di lotta alla prostituzione e all’alcool. È dottore commercialista e rugbista.
Andrea Cioffi, massese, è invece un ingegnere 5Stars. Ha fatto il volontario per Emergency in Afghanistan e in Sudan. E qui siamo ancora allo Sviluppo Economico.
Poi abbiamo un altro grillino, sempre ingegnere, novarese, che è quello che aveva il torneo di waterpolo ad Arona e, invece, si dichiarò costretto a stare nell’aula sorda e grigia, oltre che secca, di Montecitorio.
Infine, allo Sviluppo Economico (bella costruzione di architettura fascista in Via Veneto), poco prima dell’Harry’s Bar, va anche Dario Galli, leghista che Tremonti nominò nel CdA di Finmeccanica. Varesotto.
Viceministro allo Sviluppo è invece Michele Geraci, siciliano e docente in varie università nell’area di Shangai. Capo del Global Policy Institute di Londra, sostiene che il reddito di cittadinanza, se lo spendono tutto, ma proprio tutto, si finanzia da solo. La scoperta del moto perpetuo in economia, immagino.
All’Agricoltura va poi Franco Manzato, leghista veneto che conosce la materia.
Alessandra Pesce, altra sottosegretaria all’Agricoltura, è invece una studiosa del CREA, ma soprattutto è quella che scrive, istituzionalmente, l’annuale Rapporto sullo Stato dell’Agricoltura.
All’ambiente va anche Vannia Gava, leghista di Sacile, che fa l’export manager.
Salvatore Micilio, grillino di Villaricca, si è quindi occupato, soprattutto, di ecoreati.
Alle Infrastrutture e Trasporti, dicastero al quale la follia parlamentare ha assegnato la Guardia Costiera, va poi Michele dell’Orco, pentastellato di Pavullo nel Frignano. Da lettore di Machiavelli, mi viene subito in mente Ramirro dell’Orco, uomo del Borgia che fu trovato “in dua pezza” sulla Piazza di Cesena. Ma il pavullese è persona civile e tranquilla. Perito chimico, si è occupato di grandi opere e della TAV di Firenze.
Edoardo Rixi, sempre alle Infrastrutture, è un leghista genovese, ha fondato il Gruppo Amici della Montagna in Regione Liguria.
Armando Siri, altro ligure, ha lavorato a Mediaset e ha inventato la proposta leghista di Tassa Piatta al 15%. Ha collaborato poi con altri due economisti alla moda, Alvin Rabushka e Robert Hall. Nel 2014 patteggia però una condanna per bancarotta fraudolenta a seguito del crack di “Mediaitalia”; poi ha scritto, come se non bastasse, vari saggi politici e filosofici.
Al Lavoro va Claudio Cominardi, disegnatore e programmatore nel settore metalmeccanico. Finalmente una professione seria. 5Stelle, ha lottato contro la delocalizzazione dei call center. Io li eliminerei e basta. Scrive – che l’Unico lo perdoni – su “il Fatto quotidiano”.
Altro sottosegretario al Lavoro è Claudio Durigon. Leghista, viene dal sindacato di destra UGL ed è da tempo responsabile del dipartimento Lavoro della Lega. Ottima forchetta, ma senza doppi sensi.
All’Università e Ricerca va inoltre, per i 5Stelle, Lorenzo Fioramonti, professore all’Università di Pretoria, direttore del locale Centro per l’Innovazione e della Governance. Sostiene che il “PIL è uno specchio distorto” (vero, ma non troppo) e opera presso il Center for Social Investment dell’Università di Heidelberg. Mah! Ah, dimenticavo, lavora anche alla Università delle Nazioni Unite.
Salvatore Giuliano, altro sottosegretario all’Istruzione, è un preside di Brindisi che ha inventato il libro autoscritto dai docenti. Il che presuppone che sappiano scrivere. Pentastellato di complemento, ma con antiche amicizie renziane.
Lucia Bergonzoni, invece, è una bella leghista bolognese, nipote del vecchio capo partigiano e pittore Aldo Bergonzoni, che si è laureata all’Accademia di Belle Arti con una tesi sulla “fenomenologia degli stili”. Pittrice, è anche interior designer.
Altro sottosegretario ai Beni Culturali è Gianluca Vacca, che insegna italiano nelle scuole primarie e secondarie. 5Stars.
Alla Salute va anche Armando Bartolazzi. Istologo e Anatomo-patologo all’Ospedale Sant’Andrea di Roma.
Pentastellato, è un altro antivaccinista. Maurizio Fugazzi, sottosegretario alla Salute, è però laureato in Scienze Politiche e vive a Pergine Valsugana. Pentastellato, malgrado il titolo scientifico. Ecco, la gita scolastico-governativa dovrebbe essere completa.