21 Novembre 2024
Words

Xenia e Mimmo Lucano

«Xenia» è la parola greca che indica «L’ospitalità». Per un antico greco, che ospitava, era un dovere morale garantire l’ospitalità all’ospitante. Jacques Derrida, a ridosso degli attentati americani dell 11 settembre 2001, faceva riferimento all’«ospitalità» come a un concetto che avrebbe dovuto sostituire quello di «tollerenza» nei confronti non solo del mondo arabo ma anche dello straniero in sé e per sé. C’è, affermava Derrida, un diritto di visita da parte di qualcuno e c’è, dall’altra parte, un dirito di ospitalità che deve fare riscontro a questa visita. Riace, ridente cittadina della costa jonica calabrese, è diventata negli anni un modello di ospitalità. Un esempio di accoglienza. Una palestra di «incontri» e contaminazioni tra culture. E Mimmo Lucano, fino al 2 ottobre del 2018, era il suo sindaco. Da quel giorno in poi Lucano è stato posto nello stato degli arresti domiciliari a causa di due accuse precise: favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e affidamento fraudolento diretto del servizio di raccolta dei rifiuti alle due cooperative sociali «Ecoriace» e «Aquilone». Il Paese si è diviso: da una parte c’è stato chi non ha mai contestato il valore della legge e il fatto che se qualcuno ha sbagliato esso deve pagare, mentre dall’altra c’è stato anche chi ha parlato di disobbedienza civile nei confronti di leggi inique. Qual è la verità? O, come diceva Ponzio Pilato: «Che cos’è la verità»? Che cosa ne direbbe «Xenia»? Che poi, ironia della sorte, è anche il nome dell’azione di polizia che ha portato Lucano agli arresti domicialiari…

Partiamo dall’ospitalità. Biosgna dare ospitalità a chi ci viene in visita. Ma ci sono le leggi: costui non deve delinquere e non deve essere un immigrato clandestino. E poi anche se due cooperative sociali della zona di Riace sono predisposte per poter effettuare la raccolta dei rifiuti la scelta della loro elezione a questo titolo deve essere limpida e regolare. Insomma da qualunque parte la si giri la faccenda sembra contemplare ospitalità da una parte e rispetto della legge dall’altra. Facciamo un esempio. Io do ospitalità a un uomo che mi ruba in casa. Ho sbagliato nel dare ospitalità? No. Perché in quel momento in cui lo facevo non potevo sapere che quell’uomo mi avrebbe rubato in casa. E quel furto è comunque un atto illegale? Si. Tra ospitalità e legge vige dunque una relazione biunivoca per cui si passa da un livello che è quello della pura conoscenza. Io devo sapere se l’ospite che sto per ospitare è degno della mia ospitalità o no. In sostanza il livello della conoscenza è quello rispetto al quale sono scattate le accuse che hanno coinvolto Mimmo Lucano. «Xenia», conoscenza e legge. Biosgna conoscere la legge, la legge non ammette ignoranza e bisogna conoscere le leggi dell’ospitalità per poter ospitare. Mimmo Lucano è indagato per un reato intellettuale dunque: di conoscenza, di sapere, di formazione interiore. Il che è come dire che è indagato per quello che sa o per quello che non sa.

Gianfranco Cordì

Gianfranco Cordì (Locri, 1970), ha scritto dodici libri. E' dottore di ricerca in filosofia politica e giornalista pubblicista. Dirige la collana di testi filosofici "Erremme" per la casa Editrice Disoblio Edizioni. Dirige le tavole rotonde di filosofia del Centro Internazionale Scrittori della Calabria.