20 Dicembre 2024
Culture Club

Estetica del video porno

Quale può essere il canone estetico adatto per giudicare un film/video porno? Intanto dobbiamo chiederci se questo presunto canone (se esiste) deve esser diverso dal canone consueto usato per giudicare un film «normale»? Chiaramente sempre di film si tratta! E se è vero, come nel caso degli Oscar, che una commedia viene giudicata insieme a un western è chiaro che la faccenda vieppiù si complica.

Dobbiamo per un attimo postulare l’assoluta differenza e differibilità del film porno rispetto al film «normale». Sempre di film si tratta, ma si tratta di due tipi di film diversi: da una parte si ha uno spettacolo di evasione e magari anche di cultura, dall’altra solo qualcosa che solletica i desideri di qualcuno. Insomma l’utilizzo e l’uso dei due tipi di film (e la fruizione) sono diversi: nel caso del film «normale» c’è un utilizzo che rientra nei canoni dell’estetica tradizionale (come opera d’arte o dell’ingegno umano); nel caso del film porno si ha invece un utilizzo fisiologico e biologico. Da una parte la cultura e dall’altra la natura in sostanza.

Ci viene in mente che forse Darwin può fornirci una concreta estetica del film porno. In realtà Darwin diceva che non sopravvive il più virile e non sopravvive il più intelligente ma sopravvive il più adatto. Quindi questa cosa andrebbe a scapito del film porno dove, come è noto, sopravvive il più virile. Ma forse il film porno, in sé e per sé, è il più adatto rispetto allo scopo che si è prefisso. In realtà non ci si ecciterebbe con Via col vento ma con Moana-l si.

Dunque l’estetica del film porno (ammesso che essa esista) deve partire da due assunzioni: 1) il film porno è strutturalmente diverso dal film cosiddetto «normale»; 2) il film porno è il più «adatto» a soddisfare impellenti bisogni fisiologici. Ma un estetica profondamente centrata sulla biologia è sicuramente un’estetica del corpo. Della corporeità. Della concretezza dell’esistente. Insomma è un’estetica realista. Dunque dobbiamo vedere Ladri di biciclette alla stessa stregua di Eiaculazione da Tiffany? No. Dobbiamo capire che esistono due forme di realismo diverse: c’è un realismo che riguarda i fatti e c’è un realismo che riguarda le interpretazioni. Il realismo dei fatti è quello del film porno; il realismo delle interpretazioni (filtrato dalla cultura) è quello di Ladri di biciclette. Dunque abbiamo a che fare con un estetica biologica, filtrata dai fatti e che si rifà all’evoluzionismo darwiniano. A questo punto abbiamo tutti gli elementi per affermare che una simile estetica realista non è fenomenologica e neppure epistemologica. Non riguarda la conoscenza e neppure ciò che appare (il fenomeno kantiano): essa riguarda invece l’ontologia, quello che c’è. E quello che c’è in questo momento è quello che solamente viene inquadrato in un film porno. Che è sempre immediata visibilità (come direbbe Paul Virilio): immediata visibilità di tutto e di niente. Una luce improvvisa e accecante che non lascia nessuna cosa in ombra. Il Sole. Qualcosa che non ha zone d’ombre è immediatamente scoperta. Svelata. Disvelata. Esattamente come la Verità che per i greci era disvelatezza non ci sono, nell’estetica del porno, delle linee d’ombra come amerebbe dire Joseph Conrad.

Dunque l’estetica realistica, biologica e darwiniana del film porno è la Verità.

Gianfranco Cordì

Gianfranco Cordì (Locri, 1970), ha scritto dodici libri. E' dottore di ricerca in filosofia politica e giornalista pubblicista. Dirige la collana di testi filosofici "Erremme" per la casa Editrice Disoblio Edizioni. Dirige le tavole rotonde di filosofia del Centro Internazionale Scrittori della Calabria.