La scomparsa di Zeffirelli, grande artista, pessimo cineasta
Non è detto si debba valutare Zeffirelli senza distinguere. Il meglio lo ha dato, e per settant’anni, con straordinario eclettismo nelle sceneggiature e scenografie, disegni e bozzetti di costumi, direzioni di prosa e lirica. E per altri versi nelle sue brillanti polemiche, in campo sociale, civile, sportivo.
Ma siccome sento ripetere ovunque nei media e da molti che lo compiangono che è stato anche un “grande regista di cinema” o che “il cinema piange un grande maestro del Novecento” o ancora “la leggenda del cinema italiano”: questo è semplicemente e oggettivamente sbagliato (ma si veda p.es. https://www.youtube.com/watch?v=HHhWAwAfoFM); (https://video.corriere.it/cronaca/cinema-addio-maestro-franco-zeffirelli/6b11685e-8f6a-11e9-88d7-b66be71f5fe3). Zeffirelli ha fatto solo grandi produzioni internazionali, di cassetta, ma nemmeno un film che si possa definire memorabile, bello, suggestivo, totalmente autonomo da modelli esterni. Nemmeno uno. Certo fu aiuto di Visconti ne La terra trema e in Senso ma di Visconti fu poi compagno per anni e forse la scelta di quest’ultimo si potrebbe ipotizzare dettata da motivi privati.
Quando ero bambino ricordo che si attendeva l’uscita di Fratello sole, sorella luna quasi con spirito messianico. Il risultato: un’onesta, ben confezionata e commossa (forse) rievocazione della vita di san Francesco. Idem per il precedente Romeo e Giulietta, che lanciò (si fa per dire) Olivia Hussey, poi cos’altro? Si vuol forse sostenere che La bisbetica domata sia un’opera importante? Il cinema ha un suo linguaggio, anzi una sua lingua. Zeffirelli ne conosceva a meraviglia tante, grazie a un talento poliglotta a una cultura in parte da autodidatta di notevole solidità. Solo che per lui il cinema era ostico, non ha saputo mai trovarsi a suo agio con la macchina da presa, che ha usato più da compositore di fiction televisive che da vero film-maker. Dunque, niente ortodossia: questa è una rubrica di cinema, e dobbiamo dire la verità senza con ciò urtare le suscettibilità di nessuno, o lo sciovinismo diffuso tra i fiorentini: Franco Zeffirelli non ha lasciato nessuna traccia significativa, potente, originale, nella storia della settima arte. Non facciamo torto alle centinaia e centinaia di registi che gli sono stati enormemente superiori, alle decine di autori italiani che gli sono stati, nel cinema, superiori. Del resto non ha mai ottenuto grandi riconoscimenti fuori d’Italia. Non è un’ubbia da critico di professione, che non sono, è una constatazione utile a rendere merito al Fiorentino là e solo là nei campi dove merito gli deve essere giustamente reso.
Filmografia selezionata:
- La bisbetica domata (1967)
- Romeo e Giulietta (1968)
- Fratello sole, sorella luna (1972)
- Il campione (1979)
- Amore senza fine (1981)
- Jane Eyre (1996)
- Un tè con Mussolini (1999)