L’icona di Hollywood, Kirk Douglas-Spartacus è morto (1916-2020)
Tra le esperienze che ricordo sempre con piacere del mio insegnamento universitario c’è quella di alcuni anni fa, quando una organizzazione studentesca della Facolta’ di Lettere fiorentina ideò un ciclo di film dedicati al mondo antico, prevedendo dopo le proiezioni un… dibattito pilotato da docenti o esperti con commento e rilettura di spezzoni di film. Dibattito non più politicizzato come sarebbe stato in tempi che per alcuni aspetti sarebbero da rivalutare ma inteso ad approfondire le implicazioni storiche, di contesto culturale, e anche di linguaggio cinematografico. Fui contattato per l’analisi di “Spartacus”. Mi preparai a fondo, rivedendo il film, ristudiando storicamente lo schiavo-gladiatore che nel 73 a.C. dalla scuola gladiatoria di Capua lanciò il guanto della sfida ai poteri romani (ottima la smilza monografia della storica Theresa Urbainczyk, tradotta da Il Mulino). Mi informai sulla produzione e la travagliata genesi storica di quel film, così poco “kubrickiano”, dal momento che Kubrick non poté seguirne tutte le fasi e in particolare si rammaricava di una sceneggiatura che non sentiva propria. Anni della caccia alle streghe di McCarthy, e dello sceneggiatore e regista (E Johnny prese il fucile) Dalton Trumbo, al quale molto deve il film, Trumbo sionista e marxista e perciò allontanato dal lavoro. Presentai il tutto a 60-70 ragazzi stipati in un’aula partendo dalle fonti antiche, Plutarco, Appiano, il significato archetipico di Spartacus per i movimenti di protesta sociale di matrice socialista, sottolineando anche l’esegesi cristiana di Spartacus, da taluni visto come liberatore come lo sarebbe stato Gesù. La scena finale, con la crocifissione dei rivoltosi lungo l’Appia, si prestava bene. Una scena filologica, peraltro, in quanto la crocifissione è attestata in parte della tradizione antica: due ore in un’aula colma, con 60-70 ragazzi. Tutti sanno che le persone nate negli anni 30′ e 40 del secolo scorso (mi viene in mente il calciatore Spartaco Landini) sottendevano scelte politiche ben precise o omaggi come quello riservato a Spartaco Lavagnini, ferroviere e sindacalista comunista ucciso dagli squadristi nel 1921.
Spartacus, come film, è incarnato da Kirk Douglas non solo in quanto l’attore di origine ne fu il protagonista sullo schermo. Ne fu anche produttore energico, dirigista, e con le idee chiare. C’è un salto di qualità enorme fra quell’opera “douglasiana” e quasi tutti i più famosi colossal. Del resto Douglas fu uomo colto, non banale.
L’attore, nato negli USA Issur Daniellowitch Demski, da povera famiglia ebraica di Russia, fu straordinario, una leggenda di Hollywood (la sua stella sta al Hollywood Walk of Fame al 6263 di Hollywood Boulevard), della Hollywood aurea, sia del b/n sia del cinemascope. Fra le grandi star, non ebbe mai un Oscar, salvo quello di consolazione alla carriera. Douglas, l’uomo col fossetto al mento, la sua caratteristica fisica piu’vistosa, fu un “impegnato”. Fu pacifista in Orizzonti di gloria di Kubrick, di cui condivise la spinta ideale e al quale rimase sempre attaccato, privilegiava la difesa degli oppressi nella vita e sul set. Negli ultimi anni, quest’uomo orgoglioso di essere americano, quasi centenario riusciva ancora a sferzare Trump, con alcune battute critiche. Ebbe storie d’amore con Joan Crawford, Marlene Dietrich, Rita Hayworth, le prime due molto piu’anziane di lui. Ancora viva è sua moglie Anne Buydens, 100 anni, con la quale Kirk è rimasto e legatissimo dal 1954! Suo figlio Michael Douglas (classe 1944!), ottimo attore, non sara’ mai un dio nell’Olimpo hollywoodiano.
Kubrick esordisce nel cinema tardi, a trent’anni. Si distingue per parti in genere di personaggio positivo, rivelando doti di eclettismo notevoli. Anche se il western rimane forse il genere nel quale i suoi sforzi dettero i migliori risultati e nel quale scelse di sperimentare le sue qualità registiche. Ecco i film migliori
- Le catene della colpa (Out of the Past, di J. Tourneur 1947)
- Il grande campione (Champion, di M. Robson 1949)
- L’asso nellamanica (Ace in the Hole, di B. Wilder 1951)
- Il grande cielo(The Big Sky, di H. Hawks 1952)
- Brama di vivere (Lust for Life (The Baad and the Beautiful, di V. Minnelli 1956)
- Sfida all’O.K. Corral (Gunfight at the O.KK. Corral di J. Sturges 1957)
- Orizzonti di gloria (Paths of Glory, di S. Kubrick 1957)
- Il giorno della vendetta (Last Train from Gun Hill, di J. Sturges 1959)
- Spartacus di S. Kubrick (A.Mann), 1960
- I cinque volti dell’assassino (The List of Adriann Messenger, di J. Huston 1963)
- Parigi brucia? (Paris brûle-t-il? di R. Clément 1966)
- Uomini e cobra (There Was a Crooked Man…di J.L. Mankiewicz 1970)
- Un magnifico ceffo da galera (Scalawag di K. Douglas 1973)
- I giustizieri del West (Posse di K. Douglas 1975)
Ha continuato a recitare fino agli inizi degli anni 2000, ma senza più incidere.