Profili: NELO RISI (1920-2015)
Fratello del più celebre Dino, Nelo Risi nacque a Milano il 21 aprile di cento anni fa. Come Dino si laureò in medicina e si dedicò a lungo a giornalismo, critica e poesia: Nelo è stato un letterato fine (traduttore di Laforgue, Sofocle, Kavafis, tra gli altri) tanto quanto un cineasta sensibile e poco noto. Iniziò col documentario, negli anni Cinquanta e Sessanta (tra questi nel 1969 un episodio da Documenti su Giuseppe Pinelli, su uno dei più clamorosi e contestati casi poliziesco-giudiziari dell’Italia repubblicana). Avremmo voluto vedere Venezia, tra Oriente e Occidente (1987). Molto spesso i suoi soggetti cinematografici sono stati tratti o ispirati da romanzi (il caso più rilevante, La colonna infame, 1973), il confine tra letteratura e cinema essendo sempre labile, nel suo caso. Tra le sue opere maggiori Andremo in città (1966), ambientato in Jugoslavia, con una giovane Geraldine Chaplin, dedicato alla shoa e caratterizzato: “da uno stile di rappresentazione intimo, trasognato, che riflette in chiave soggettiva, simbolica e sospesa, a tratti fiabesca, l’impronta storica della sorte di ebrei e zingari durante il nazismo…” (A.G. Mancino). Il film dovette avere un significato particolare per Risi: tratto da uno scritto della moglie Edith Bruck, ebrea ungherese sopravvissuta ai campi di sterminio (si veda sotto la poesia trasrritta). Diario di una schizofrenica (1968), con Margherita Lozano nel ruolo della dottoressa, è il suo lavoro più importante e forse riuscito, nel quale Risi rivela anche una autorevolezza tecnica nell’uso a mano della mdp, con l’obiettivo di ricreare anche sul piano dell’effetto estetico scattoso, scostante, la patologia dell’adolescente rappresentata. Evidentemente i suoi studi universitari erano qui riaffiorati e utilizzati, così come forse per le implicazioni psichiche nell’interessante e torbido Ondata di calore (1970).
Filmografia di fiction: Le italiane e l’amore (1962); La strada più lunga (1965); Andremo in città (1966); Diario di una schizofrenica (1968); Ondata di calore (1970); Una stagione all’inferno (1971); La colonna infame (1973); Idillio (1980); Per odi, per amore (1980); Un amore di donna (1988).
Una poesia:
Vali più tu
Vali più tu
coi tuoi piedini piatti d’orsacchiotta
coi tuoi occhi asimmetrici
col tuo codino d’anatroccola che alzo
quando bacio la tua nuca
vali più tu con tutti i tuoi malanni
i tuoi veri spaventi immaginari
con la tua contezza appresa dalla vita
(e non ti fu mai tenera!)
vali più tu indifesa di me che mi difendo
vale più un tuo sfogo del mio stare zitto
vale più un tuo sogno di una mia conquista
vale più un tuo sabath di una mia domenica
vale più la tua fame del mio appetito
vale più un tuo detto di un mio verso
vale più un tuo accento sghembo di una mia rima
vale più la tua mente fresca della mia mente libresca
vali più tu che canti la tua Tosca
vali anche più tu con me vicino.