Dal 4 maggio attenti alle metrature…
Mancano pochi giorni alla «Fase 2» ed è tempo di fare un bilancio.
Oltre il 4 maggio il blocco dell’Italia non può andare avanti: c’è il rischio di un serio default economico. Vittorio Colao e i suoi uomini hanno dato l’OK all’inizio della messa in atto della seconda fase di contenimento del virus.
Il Governatore della Regione Veneto Zaia ha detto: «Noi siamo pronti, è che non abbiamo la potestà giuridica. Se potessi fare delle ordinanze provvederei con tutte le sicurezze del caso». Soprattutto nelle filiere produttive della manifattura e della cantieristica dal 4 maggio torneranno al lavoro 4 milioni di italiani.
Sulle riaperture anticipate il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi ha chiesto una spiegazione sul fatto che il tessile di Biella possa riavviare l’attività, mentre quello di Prato no. Giuseppe Conte dovrà parlare anche di queste incongruità con le Regioni.
Sembra però che le norme saranno molto pesanti e rigide per chi deciderà di riaprire i battenti. I negozi dovranno attrezzarsi con riferimento alla loro metratura e alle pulizie. Facendo riferimento alla metratura: i negozi con uno spazio superiore a 40 metri quadri avranno l’accesso “disponibile” in relazione alla possibilità di ingresso. Resta sempre fermo il teorema della distanza.
I dipendenti dovranno indossare guanti e mascherine. I clienti, in fila, aspetteranno il loro turno e dovranno indossare la fatidica mascherina. All’ingresso ci sarà un dispenser di disinfettante per mani e alle casse altrettanto. I locali, prima della riapertura, dovranno essere sanificati. Fin qui arrivano le “norme”.
Dunque Vittorio Colao ha prospettato una soluzione che tiene conto di tre fattori: la sanificazione, le distanze e la disinfettazione. Ci sembra che la “soluzione” sia buona, solo che porta con sé qualcosa che non ci convince fino in fondo. Infatti non è chiaro – sempre sulla base della metratura – che cosa dovranno fare gli esercizi commerciali che hanno due o tre uscite. O che non hanno l’uscita di sicurezza. O che hanno un’unica entrata. Insomma il rischio di contagio potrebbe avvenire anche a in uscita, non solo nelle file serrate all’entrata.
Il senso di tutta questa “operazione” è il seguente: sanificare e disinfettare tutto ciò che possa essere calpestato o toccato da possibili soggetti asintomatici, ma anche da possibili infettati che “non sanno di esserlo”. Restano da chiarire alcuni punti oscuri: quale sarà la regola per un metraggio minimo? Quale sarà la regola per un metraggio esagerato? Lo capiremo nei prossimi giorni.
Questa “fase 2”, in definitiva, prospetta l’apertura (o la riapertura) dell’Italia dopo la “tempesta perfetta” del mese di marzo. A questo punto non ci resta che contare i giorni che ci separano dall’estate e cercare di vedere se nella prossima stagione estiva qualcosa resterà ancora da fare o da dire. Nel senso che le misure della “fase 2” si potrebbero benissimo estendere anche ai mesi di luglio e agosto con un’accortezza: cercare di evitare gli assembramenti. Ma al mare, quando si è in acqua, come si fa a evitare il contatto umano?