15 Novembre 2024
Culture Club

Intimo, seduzione & sex bomb

“Delle vecchie fa conquista/Pel piacer di porle in lista”diceva Leporello di Don Juan.
Che piacere è quello di mettere in lista? Che piacere prova Don Giovanni a circuire le sue vittime e a farle «segnare» e «calcolare» dal suo servitore sciocco? Intanto: chi è Don Juan?
Si tratta del seduttore per antonomasia. Il conquistatore delle donne. Il playboy. Il latin lover. Il figo! Don Giovanni – Don Giovannino – è un vero e proprio Don Giovanni! Anzi è lui. L’uomo che le mette in lista al posto di metterle in cinta. L’uomo che le seduce e le algebrizza; le calcola e le matematizza; le pone nella vertigine della lista, il che è come dire nell’eclissi della seduzione. Chi sono io? Che senso ha questa vita? Chi è il Convitato di Pietra? Tutte domande alle quali il seduttore risponde semplicemente col piacere. Infatti, lo ha già detto Kierkegaard, il seduttore seduce con la ragione; Don Giovanni solo col piacere. Si tratta dell’uomo del desiderio, dell’istinto, dell’intuizione, della passione, del sentimento, della voglia di vivere, della gioia estatica sfrenata (dell’orgia dionisiaca per dirla alla Nietzsche), del desiderio ardente e splendente; dell’orgasmo! Qual è il segreto della seduzione? Il fascino al posto della bellezza. Lo charme al posto del fisico mozzafiato. Il carisma al posto delle forme. Seduttivo è l’afflato poetico (tendente al piacere) del seduttore che tende a regalare attimi di piacere intensi come non mai. La gioia non è nell’orgasmo ma nella tensione verso l’orgasmo. Gioiosa è la seduzione non la conquista.

Vediamo più nel dettaglio l’intimo della seduzione. Scendiamo nell’intimo del seduttore. Nell’intimo delle mutande del seduttore; degli slip, dei boxer, della maglia di lana, del petto più o meno villoso, del collo lungo e ritto, delle spalle alte, del bacino perfetto. Johnny Depp ha portato sullo schermo una figura di seduttore non postmoderna ma Nuovo Realista: accanto a Marlon Brando, infatti, ha interpretato Don Juan De Marco – maestro d’amore (per la regia di Jeremy Leven). Johnny è un vero seduttore – non credo nella vita – ma al cinema lui, anche quando fa il pirata, lascia il segno!
Johnny ha portato la sua magistrale interpretazione (e, devo dirlo, devo proprio dirlo: è bravissimo) al cinema insieme nientemeno a Marlon Brando – che è stato seduttore nel bellissimo Fronte del porto (regia di Elia Kazan).
Ma torniamo a Don Juan per fare due conti: insistiamo sull’intimo. Andiamo, insieme a Johnny, alla ricerca dell’intimità del seduttore e dell’intimo rapporto che costui ha con gli amici. Non c’è nessun seduttore al mondo che non abbia degli amici. Le chiacchiere al bar, la sera dopo della conquista, gli sfottò, le barzellette, le lacrime versate per una conquista mancata – io stesso faccio queste cose – sono l’anima della seduzione. Non c’è seduttore al mondo che non si vanti delle sue conquiste e che, alla fine della serata, non paghi da bere a tutti quanti. Ci sono le mutande pazze, ampie culottes, che evidenziano il fondoschiena. Il culo del seduttore o il seduttore del culo? Solo Tinto Brass potrebbe risolvere questo teorema. Il più erotomane dei cineasti e il più cineasta degli erotomani, l’ha definito una rivista francese. Le mutande pazze sono delle conquistate piuttosto che del conquistatore. Le donne – una lunga teoria di donne (Maria, Giovanna, Pina, Giuditta, Elena una lunga teoria di donne affascinanti e ninfomani). C’è poi una crinolina del 1860 che permetteva – grazie ai cerchi di ferro – la massima estensione della gonna. E gli indumenti intimi delle educande (simili a pagliaccetti) da slacciare dietro – per evitare inutili turbamenti di cuore. L’evoluzione del fondoschiena con crinolina, mezza crinolina e liberty.
Paul Poiret, all’inizio del secolo, pose il primo reggiseno. Poi le camicie da notte, ciprie di ogni genere, lettere d’amore (che fanno solo ridere), la pioggia obliqua di Lisbona, le merendine di quand’ero bambino, mia madre (non tornerà più), i pomeriggi di pioggia, le merendine di quand’ero bambino, la Nutella, la Fiesta, la Girella, Topo Gigio, Alan Ford, l’Uomo Ragno. Tutti “indumenti intimi” di quand’ero seduttore (prima che incontrassi il mio amore). Johnny Depp e John Holmes: una carriera possibile per il protagonista dei Pirati dei Caraibi (regia di Jerome Leon “Jerry” Bruckheimer)? Una finta carriera possibile per John Holmes? Non lo so, come non so tante cose. Chi costruisce quadrati sull’ipotenusa? Chi calcola ascendenti e discendenti? Nell’equinozio di Primavera un piccione cagherà a destra o sinistra del semaforo? Non lo so. Non so niente.

Christian Dior, nel 1947, progettò e attuò il New Look. Yves Saint Laurent, che nel 1966 fece sfilare una modella con una camicetta trasparente, fece nascere il nude look. La guepière, i mutandoni a sbuffo, La Francia, una volta, era all’avanguardia nella storia della seduzione. Gli USA risposero nel 1956 con le prime gambe al vento: Marylin o Evelyn (non mi ricordo!). Lo sventolare della gonna di Evelyn mostrava castigatissimi slip. Tutto molto diverso dalla bellissima Kate Moss, modella dell’anno nel 2006.
Nel 1963 la Loren rimase in reggiseno e mutandine in Ieri, oggi e domani (per la regia di Vittorio De Sica). Nel 1968 arriva la minigonna (Mary Quant), la musica dei Beatles e quella micidiale e rock dei Rolling Stones. 1968: le persone rifiutano pizzi e merletti e si apre la stagione del nudismo. Le prime “canne”, LSD, William Burroghs, Il pasto nudo di David Cronenberg (del 1991), Serena Grandi, Stefania Sandrelli, Kim Basinger, Sharon Stone, Belen Rodriguez, Intimo e Carinzia, intimo del seduttore e Sex Bomb come Diletta Leotta o Wanda Nara. E siamo ai giorni nostri. Tutto ciò detto è già passato.
C’è un punto esatto nel quale termina la seduzione: essa termina con la conquista e non comincia prima del petting. Cioè si arresta quando la preda è sterminata e non comincia prima che sia suonata l’ora della seduzione. Che poi è la solita interminabile ora. Quale? Quella dei discorsi sul tempo e sul mare, Quella delle solite notti a poltrire e a pensare a Maradona. In fondo il seduttore è un passero, corre sul filo. Come si dice sia la vita.

Gianfranco Cordì

Gianfranco Cordì (Locri, 1970), ha scritto dodici libri. E' dottore di ricerca in filosofia politica e giornalista pubblicista. Dirige la collana di testi filosofici "Erremme" per la casa Editrice Disoblio Edizioni. Dirige le tavole rotonde di filosofia del Centro Internazionale Scrittori della Calabria.