Verso la 77a Mostra del Cinema (Venezia Lido, 2-12 settembre 2020)
Quanto ci mostra il programma lascia sperare in un bel festival e chissà perché ci dà fiducia la presidenza della giuria di Cate Blanchett. Forse il suo sguardo fiero e la sua bellezza un po’ algida ce la lascia immaginare inattaccabile dalle lobbies e guida rigorosa della commissione. Bene ha fatto dunque il direttore della sezione cinema della Biennale e noto critico, Alberto Barbera, a sceglierla.
Presenteremo il programma in un prossimo intervento. Anche a Venezia il Covid sta condizionando l’organizzazione, che ovviamente deve tener conto di ospiti, accreditati, frequentatori. Poche brossure e il piu’ possibile di informative distribuito in rete, l’accesso all’area della mostra negato ai febbricitanti (>37.5) al passaggio dei varchi, soliti igienizzanti ovunque, ulteriori controlli della febbre nelle sale, mascherine durante le proiezioni, distanziamento sociale mediante l’alternanza del posto in sala, prenotazioni online per evitare le code. E niente assembramenti al red carpet, all’arrivo di star e delegazioni.
Infine, le misure preventive hanno contemplato anche che ai partecipanti provenienti dai paesi Schengen sia stato richiesto prima della partenza il tampone e altri tamponi saranno effettuati a Venezia.
Non potranno non dirsi tracciati. Whatever works.
Ci sia permessa poi l’espressione di simpatia per il nostro cineasta, giovane ma non più giovanissimo, Andrea Segre (nella foto). Ogni suo film promette bene, che sia un documentario (la sua formazione, la sua vocazione) o un film di fiction. Stavolta è il turno di Molecole, sessantotto minuti sulla sua città di Venezia e sulla sua famiglia, su suo padre; con la pellicola si pre-aprirá la mostra, la sera di martedi 1 settembre. Eccone il trailer.
https://www.labiennale.org/it/news/il-film-di-pre-apertura-della-77-mostra-è-il-documentario-molecole-di-andrea-segre
C’è anche un’altra importante informazione da dare. Dal 25 al 31 agosto si svolgerà a Bologna il festival Il cinema ritrovato una serie di classici restaurati che saranno riproposti anche a Venezia e che ci auguriamo tutti di ritrovare in autunno-inverno nelle sale, se ci sarà concesso.
I film restaurati sono molti e importanti:
CRONACA DI UN AMORE
di Michelangelo ANTONIONI (Italia, 1950, B/N)
restauro: Cineteca di Bologna
CLAUDINE
di John BERRY (USA, 1974, colore)
restauro: Twentieth Century Studios / Disney
DEN MUSO (LA RAGAZZA)
di Souleymane CISSÉ (Mali, 1975, colore)
restauro: Cinémathèque française
UTÓSZEZON (TARDA STAGIONE)
di Zoltán FÁBRI (Ungheria, 1966, B/N)
restauro: Hungarian National Film Archive
SEDOTTA E ABBANDONATA
di Pietro GERMI (Italia, 1964, B/N)
restauro: Cineteca di Bologna
LA ÚLTIMA CENA
di Tomás GUTIÉRREZ ALEA (Cuba, 1976, colore)
restauro: Academy of Motion Picture Arts and Sciences Film Archive con la collaborazione di Cinematheque of Cuba
FUKUSHÛ SURU WA WARE NI ARI (LA VENDETTA È MIA)
di Shôhei IMAMURA (Giappone, 1979, colore)
restauro: Shochiku
MUHOMATSU NO ISSHO (L’UOMO DEL RISCIÒ)
di Hiroshi INAGAKI (Giappone, 1943, B/N)
restauro: Film Foundation / Kadokawa
YOU ONLY LIVE ONCE (SONO INNOCENTE)
di Fritz LANG (USA, 1937, B/N)
restauro: StudioCanal
SERPICO
di Sidney LUMET (USA, 1973, colore)
restauro: StudioCanal
LE CERCLE ROUGE (I SENZA NOME)
di Jean-Pierre MELVILLE (Francia, 1970, colore)
restauro: StudioCanal
NEOKONCHENNAYA PYESA DLYA MEKHANICHESKOGO PIANINO (PARTITURA INCOMPIUTA PER PIANOLA MECCANICA)
di Nikita MIKHALKOV (Unione Sovietica, 1976, colore)
restauro: Mosfilm
GOODFELLAS (QUEI BRAVI RAGAZZI)
di Martin SCORSESE (USA, 1990, colore)
restauro: Warner Bros