3 Dicembre 2024
Movie

Apertura di Venezia 2020: “Lacci” di D. Luchetti

Apre il festival con Lacci del regista italiano Daniele Luchetti. Fuori concorso, uscirà nelle sale l’1 ottobre. Non abbiamo visto il film, ma conosciamo bene il libro (autobiografico) di Domenico Starnone, che è molto coinvolgente, ed è chiaro a chi lo abbia letto che non si tratta di un’opera facilmente trasponibile in immagini. Tra Napoli e Roma, dagli anni Sessanta. I lacci sono quelli che prefigura già la frase di apertura del romanzo, scritta da Vanda, una moglie tradita e inopinatamente abbandonata, a Aldo: “Se tu te ne sei scordato, egregio signore, te lo ricordo io: sono tua moglie”. Sono i lacci che tengono insieme, riuniscono nonostante il disamore, un marito che dopo una lunga e sostanzialmente felice storia con una donna più giovane torna definitivamente a casa, e sua moglie che non ama più. Lei lo attende e lo reclama, con i due figli, ma dentro cova la rabbia e avere Aldo a casa è anche una forma di vendetta. Senso del dovere verso i figli, condizionamenti sociali, paura e debolezza dinanzi a pressioni e ricatti, la consapevolezza che la ferita inferta a sua moglie non si rimargina, l’amore precedente che dopo alcuni anni straordinari perde di carica, e poi una sorta di ineluttabile forza del destino, mal decifrabile, entrano in gioco per dare ragione del ritorno back home. Vanda è ancora giovane ma sfiorita, e Aldo riprende subito a tradirla, in modo seriale, con donne che non gli chiedono niente in cambio. Tradimenti prudenti, e una volta l’anno, quasi come per una ricorrenza solenne, egli rivede castamente la sua ex-compagna, l’unica che ha veramente amato, per passare una giornata con lei.

I figli, la figlia, raccontano la vicenda anche per loro sofferta, i ricordi d’infanzia, tra i quali la visione angelica dell’amante del padre uscita da un portone, la loro crescita sino all’età matura, il loro posto in una famiglia confusa e tendenzialmente infelice, sgangherata. Alcuni elementi danno poi al romanzo un tocco misterioso, la casa devastata e rovistata, l’amato gatto Labes (in latino significa sventura, pestilenza) scomparso.
Questo ed altro in un romanzo breve e spinoso, acuminato, capace di scandagliare in modo realistico e dolente le infinitamente complesse relazioni interne a una famiglia.

Siamo curiosi di vedere la resa di Luchetti. Impresa difficile. Le prime reazioni della critica sono piuttosto positive.

Vanda e Aldo giovani sono Alba Rohrwacher e Luigi Lo Cascio, più anziani Laura Morante e Silvio Orlando. I figli adulti, Adriano Giannini e Giovanna Mezzogiorno.

Giovanni A. Cecconi

Professore di storia romana e di altri insegnamenti di antichistica all'università di Firenze. Da sempre appassionato di cinema, è da molti anni attivo come blogger su alleo.it per recensioni, riflessioni, schede informative, e ricordi di attori e registi. È stato collaboratore di Agenzia Radicale online e di Blog Taormina. Ama il calcio, si occupa di politica e gioca a scacchi, praticati (un tempo lontano) a livello agonistico, col titolo di Maestro FIDE.