15 Novembre 2024
Words

La politica balla sul baratro

Non è stata una bella scena quella di questi ultimi giorni e settimane. Il virus ripartiva prepotente e la politica giocava allo stallo, per vedere chi si sarebbe scoperto facendo la prima mossa. Il premier Giuseppe Conte, il leader del lockdown che gli era valso prima beffe poi apprezzamenti mondiali, resisteva alle pressioni. 

L e Regioni vedevano aumentare i contagi, i morti e assistevamo al riempirsi delle terapie intensive. Fino a che proprio la Lombardia guidata dal leghista Attilio Fontana era costretta a chiedere misure drastiche, mettendo in difficoltà il leader del partito, Matteo Salvini. Tattiche di Palazzo solo in parte spiegabili, ma non giustificabili, con l’atteggiamento di una parte dell’opposizione, che a sua volta aspettava la stretta del governo solo per criticarla. L’incapacità di fare squadra, ancora una volta, dei partiti, è apparsa particolarmente sgradevole. Gli incidenti di Napoli, per quanto tutt’altro che spontanei ma con l’impronta chiara della criminalità, hanno dato l’ultimo segnale che l’ora dei balletti era finita. 

Ora il governo sta prendendo decisioni forti e puntuale riesplode il conflitto con le Regioni che pure gli avevano chiesto di intervenire. Si chiedono sacrifici molto pesanti. L’impatto sull’economia e sulla scuola sarà duro e solo risultati soddisfacenti contro il virus aiuteranno i cittadini a condividere un impegno così gravoso. Si avverte la preoccupazione, soprattutto dalle parole del presidente Sergio Mattarella, che la fiducia nelle istituzioni non venga scalfita. Nei giorni del lockdown la capacità degli italiani di restare uniti ha fatto la differenza al pari delle misure prese. Se continuerà nei prossimi giorni il gioco dello scaricabarile questo tesoro andrà disperso: le persone sono stanche, logorate da una prova molto lunga. Hanno bisogno di serietà, responsabilità e chiarezza. Vale per tutti ma soprattutto per il governo. Viviamo da mesi una situazione anomala. Anomalo è il virus, che ci ha catapultato in una situazione inedita. Anomalo è il ricorso, almeno così massiccio, ai decreti del presidente del Consiglio. Sono accettati per affrontare il nemico comune, devono andare di pari passo con una chiara assunzione di responsabilità.

[da Corriere della Sera – di Roberto Gressi]