19 Dicembre 2024
Movie

La scomparsa di Kim Ki-duk

In Lettonia, lontano dalla sua Corea, dove si era recato per la produzione di un nuovo film, il Covid-19 ha portato via uno dei protagonisti del cinema contemporaneo e tra i capiscuola del cinema del suo paese, ormai da considerarsi tra le più brillanti e di successo in assoluto (da ultimo è inevitabile pensare a Parasite). Pochi anni fa coinvolto in uno scandalo sessuale (accusato di violenza da una sua attrice), dal quale faticava ad uscire, Kim Ki-Duk avrebbe compiuto tra pochi giorni 60 anni. Aveva al suo attivo 23 film (vedi sotto, filmografia), alcuni dei quali di assoluta rilevanza artistica. Al centro dell’estetica dell’autore coreano la rappresentazione della natura umana e dei rapporti tra individui e gruppi, tra uomo e donna in una prospettiva psicologica e carnale (p.es. L’isola, 2000) e la riflessione sulla violenza, tutti elementi certo scaturiti dal contesto sociale e culturale di partenza ma quasi sempre ricondotti a un livello di universalità. In tal senso un film come Human, Space, Time and Human del 2018 può essere considerato emblematico: storia, e parabola, di una collettività che si ritrova su una imbarcazione alla volta di una destinazione ignota e che finisce col confliggere per la sopravvivenza, arrivando a comportamenti che definire sanguinari e animaleschi è quasi un eufemismo. Molto importante e notissimo anche il suo Primavera, estate, autunno, inverno e ancora…primavera (2003). In altri casi, Kim Ki-duk ha scelto di descrivere la questione della presenza militare americana in Corea del Sud, ma non si tratta a nostro avviso del suo filone più riuscito: la Guerra Fredda rimane a volte troppo vagamente definita, o definita a senso unico, in lavori come Address Unknown; già più equilibrato Il prigioniero coreano, dove almeno è con maggior forza contestualizzato il dramma dei territori di frontiera e il destino non migliore dei cittadini del Nordcorea. Tra gli altri film si segnala il celebre Ferro tre-La casa vuota (2004), una sorta di dramma on the road-sentimentale con forti tinte e sollecitazioni illusionistiche e magiche, nelle capacità, quasi nei poteri che consentono al giovane protagonista Tae-duk di intervenire nel privato altrui e di scardinare le ingiustizie, le disparità.

È mancata dunque una figura importante e il cinema internazionale ne è purtroppo e improvvisamente impoverito.

FILMOGRAFIA SELEZIONATA (completa p.es.in <https://www.comingsoon.it/personaggi/kim-ki-duk/135856/filmografia/>)

  • Coccodrillo (Ageo) (1996)
  • L’isola (Seom) (2000)
  • Address Unknown-Indirizzo sconosciuto (Suchwiin bulmyeong) (2001)
  • Primavera, estate, autunno, inverno… e ancora primavera (Bom-yeoleumga-eulgyeoulgeuligobom) (2003)
  • La samaritana (Samaria) (2004)
  • Ferro 3-La casa vuota (Bin-jip) (2004)
  • L’arco (Hwal) (2005)
  • Time (Shigan) (2006)
  • Amen (2011)
  • Pieta (2012)
  • Moebiuseu (2013)
  • Il prigioniero coreano (Geumul) (2016)
  • Human, Space, Time and Human (2018)
  • Din (2019)

 

Giovanni A. Cecconi

Professore di storia romana e di altri insegnamenti di antichistica all'università di Firenze. Da sempre appassionato di cinema, è da molti anni attivo come blogger su alleo.it per recensioni, riflessioni, schede informative, e ricordi di attori e registi. È stato collaboratore di Agenzia Radicale online e di Blog Taormina. Ama il calcio, si occupa di politica e gioca a scacchi, praticati (un tempo lontano) a livello agonistico, col titolo di Maestro FIDE.