1 Aprile 2025
Culture Club

Ricordo di Marco Giaconi

6 agosto 2017. Alle 9:30 ricevo un messaggio da un certo Marco Giaconi che, come me, aveva concluso la Normale di Pisa. Lui a fine anni Settanta, io nell’estate 2016. Era sulla lista (breve) degli “alumni” e pareva profilo promettente. Risultava consulente del Ministero Difesa. E l’avevo incrociato anni prima in una libreria pisana, chiedendo lumi alla proprietaria.

Lo contattai nel 2016 e lui rispose, appunto, un anno dopo:
Caro Bianchi, vada a www.affari-esteri.it e si legga il n. 181, l’ultimo. Se è al sud, come mi dice, vada a Napoli e visiti la Cappella del Principe di Sansevero. Si legga prima il libro di Giancarlo Elia Valori Raimondo di Sangro, Il principe di Sansevero e la magia dell’Illuminismo che è la chiave migliore e iniziatica per leggere la cappella/loggia. Mi scusi per gli sms, ma il mio cetel non funziona bene qui. Quando la armèe svizzera aveva ancora i piccioni viaggiatori, tutto andava meglio. Un saluto e buon Sud. Ma il migliore libro di viaggio rimane sempre Goethe.

Dopo qualche anno che è mancato (colpo di covid?) e ho letto qualcosa di esoterismo che piaceva a Giaconi (più Galli che Valori, comunque), mi è venuta la fantasia di rivedere altri messaggi che il prof. mi aveva indirizzato.

Penso servano a chi leggendoci https://www.pangea.news/tag/marco-giaconi/ e con nozioni di cultura strategica voglia rileggere alcuni suoi libri (penso a quello sulla Cina, a quello sulle organizzazioni criminali internazionali, che tra parentesi fu anche citato in nota, quindi studiato, da Litvinenko) mettendo in controluce una serie di messaggi come questo:
Allora, mi va bene il 17 agosto. Se vi saranno contrattempi Le saranno indirizzati in tempo. Per il libro che Le ho segnalato, si ricordi che possiede, al suo interno, la ricetta della velatura di marmo per il Cristo Velato. Che è una citazione dalla Qabbalah, il Principe di Sangro sapeva l’ebraico. Se il Messia ha il Velo, può coprirsi dal mondo nella Sua realizzazione finale. Mga

E questo dell’8 agosto (alle 5:11, a quanto pare):
C’è un libretto di Carl Schmitt curato da Giorgio Galli, su Hobbes, dove il nesso tra maleficio (che è una escatologia, per così dire, negativa) e costruzione del politico (Das Politisches) diventa il tema chiave. Galli, che è un mio collega allo IASSP di Milano, ha studiato l’esoterismo nazista e, in generale, il tema delle culture esoteriche nella formazione del Politico. E nella famosa democrazia. Di Taubes mi ricordo un libro di lettere con Gershom Scholem e un testo sul messianesimo, che è il tema del katèkhon paolino. Che è, ancora, il tema chiave dell’esoterismo islamico sciita e, quindi, dell’arrivo del XII Imam Finale e Nascosto. Ma chi è l’Imam? Colui che era stato deciso all’inizio, e ritorniamo al Cristo Velato, che è appunto velato per non mostrarsi al mondo prima della fine dei tempi. Tout se tient.

Quando Giaconi mancò sentii a fine estate 2020 che se ne era andato un maestro e un amico. Avverto ora e con certezza che nonostante poi io abbia tratto spunto dai suoi lavori per costruirmi una professionalità extra-Normale di Pisa, il Prof. starebbe qui più a rimproverarmi (magari per questioni di metodo, non su noccioline empiriche spicciole) con un bel “nocchetto” sulla testa magari, invece che elogiarmi. Con il Prof. Giaconi non potevamo e non dovevamo rompere la barriera del Lei reciproco che costruiva paradossalmente una reciprocità di interessi.

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Fu questo suo messaggio dove rispondeva al perché, per quale strano motivo avesse studiato alla  Normale che mi portò, lo ricordo bene, a sviluppare anche una sorta di affetto per Giak:
Io cosa ci facevo alla sns? [Scuola Normale Superiore] credevo, da perfetto analfabeta, e la mia famiglia era borghese ma certo non intellettuale, anche se mio zio era coltissimo, ma sine titulo, che pure era direttore del Grand Hotel di Forte dei Marmi, di acculturarmi. C’è chi ha avuto la carezza del papa, in quegli anni, io mi sono limitato a Mina e Ornella Vanoni, amiche di mio zio e che potevo visitare, con la scusa dell’età impubere, in camerino. Poi, pensavo che fosse quella vera, napoleonica scuola, che creava una élite dello Stato. Dirigente dello Stato sono comunque divenuto, ma non certo per quelle scorregge […] della sns. Kojeve era un tegame, come diciamo noi toscani, ma non certo privo di una sua dignità intellettuale, che poi dispiegherà come creatore del comunismo, ovvero della comunità Europea e della CECA, la storia del carbone e dell’acciaio, una balla marxista alla quale, spero, non aveva mai creduto. Io lunedì sono a Montecatini, e poi vado in conclave con i miei capi. Poi, a Forte dei Marmi, ma senza camerini aperti. In ogni caso, mi scriva, io parto sempre con tutti i miei strumenti.

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Nel 2022 ho messo insieme alcuni testi di Giaconi https://www.amazon.it/Giaconi-lintelligence-Unantologia-Andrea-Bianchi/dp/8833373894
Allora leggevo molto volentieri Le Carré e sottolineavo passaggi come questo:
la semplice menzione del suo nome fu sottoposta all’ordine generale di tenere la bocca cucita, ordine osservato da ogni giornale e televisione patriottica del suo Paese. Tale è il destino di tutti gli agenti segreti, in ogni luogo della terra.

Oggi vorrei riportare, per liberarmene, un messaggio che mandò il figlio della giornalista (che a quanto leggo aveva un conflitto di interessi lavorando sia per gli italiani che per il Mossad) a un suo conoscente di Luiss (perso di vista, le vie del destino…). Il messaggio diceva:
ho controllato, ma da noi (agli esteri) Giaconi non risulta. Solo come consulente, ma al DIS [Dipartimento della informazioni per la sicurezza].

E allora?